L’ aumento record del costo di benzina e gasolio ha favorito una crescita boom del 20 per cento negli acquisti di prodotti alimentari a chilometri zero che non devono percorrere lunghe distanze prima di essere consumati. In Italia l’86 per cento delle merci viaggia su strada ed è evidente l’effetto valanga sui prezzi dei prodotti in vendita a seguito dell’aumento dei costi di produzione e trasporto nel caso in cui aumentano le intermediazioni.
L’incidenza del caro gasolio sui prezzi finali degli alimentari secondo la Coldiretti aumenta maggiormente quanto più lungo è il trasporto e quindi per i prodotti importati, per le merci più deperibili e per quelle che hanno un basso valore per volume come la frutta e verdura dove carburanti, trasporti e logistica incidono complessivamente per circa un terzo sui costi.
Nei farmers market non si trova solo il miglior rapporto tra prezzo, freschezza e qualità ma vengono contenuti gli sprechi di imballaggi con l’offerta, ad esempio, di latte sfuso, sono banditi gli OGM e sono messi a disposizione spesso servizi di vendita a domicilio e offerte speciali per i gruppi di acquisto solidale (Gas) formati da condomini, colleghi, parenti o gruppi di amici che decidono di fare la spesa insieme per ottenere condizioni vantaggiose ma soprattutto per garantirsi la qualità di quanto portano in tavola.