NAPOLI. Si chiude la sesta edizione di Vitignoitalia, e Castel dell’Ovo si conferma la scelta vincente. Pubblico, espositori e critica plaudono alla manifestazione che ormai si attesta evento leader al centro sud.
Vino italiano e location storica: questo il binomio vincente che ha catturato i buyer esteri, gli espositori provenienti da altre regioni e tutto il pubblico di curiosi, operatori ed enoappasionati. Per tre giorni il castello sul lungomare, icona del golfo partenopeo, ha ospitato circa 300 cantine e oltre 10.000 visitatori, tra operatori del settore e appassionati.
“Tre giorni, grandi vini” prometteva la campagna pubblicitaria di questa edizione che non ha tradito le aspettative dei visitatori e della critica enologica. Nelle 11 sale espositive hanno presentato le proprie etichette i grandi nomi della vitivinicoltura nazionale, ma anche piccoli produttori italiani che hanno saputo catturare naso e palato dei degustatori.
Sui banchi si è assaggiato di tutto: riserve storiche, nuove annate, vini da vitigni dimenticati e nuovi blend. In grande ascesa l’attenzione verso i rosati e le bollicine che si preparano alle tavole estive, in costante rilancio l’Aglianico che ha visto proprio a Vitignoitalia il debutto di un grande progetto di valorizzazione, “I Carati dell’Aglianico” promosso da sei super produttori di Campania, Basilicata e Puglia.
Più esteso il percorso espositivo di questa edizione che ha occupato 11 sale del Castello tufaceo con un più significativo 40% di superficie rispetto al 2009. Sostenuta da Regione Campania, Assessorato all’Agricoltura, e realizzata grazie anche alla collaborazione di Unioncamere Campania e Comune di Napoli, la tre giorni di Vitignoitalia si conferma vetrina importante e concreta opportunità di business. Nelle tre mattinate il Castello è stato aperto solo agli operatori esteri che hanno incontrato i produttori in incontri personalizzati, OnetoOne.
Novità di questa edizione è stato il Focus sull’Asia con l’incoming di 10 operatori super selezionati per la copertura dei mercati di Singapore, Cina, Hong Kong, Indocina, Tailandia ed Indonesia.

Tra i Paesi B.R.I.C., i paesi dei mercati emergenti (Brasile, Russia, India ed Cina), Vitignoitalia ha puntato su due in particolare: la Cina e il Brasile presente al salone con un qualificato gruppo di acquisto. Non sono stati trascurati i mercati tradizionali come quello europeo con operatori da Belgio, Danimarca, Svezia, Finlandia, Olanda, Germania, Repubblica Ceca, Irlanda e quello statunitense.
Il wine-business resta la prima e più importante mission di Vitignoitalia: ogni anno almeno 30 buyers esteri, tutti importatori titolari, incontrano in appuntamenti OneToOne (organizzati incrociando nei mesi che precedono l’evento le richieste di domanda ed offerta) gli espositori presenti. Con una media di 8/10 incontri esclusivi al giorno Vitignoitalia promuove ogni anno circa 1000 contatti utili esteri con una soddisfazione degli operatori del 90%.
Un primo bilancio ancora non definitivo dichiara che è stato superato l’obiettivo del raddoppio delle presenze con un’impennata nella giornata di domenica ed una crescita costante nei due giorni successivi.
<Ma il dato evidente è che ormai sempre più aziende italiane scelgono Napoli come piattaforma espositiva e commerciale. Dopo Verona siamo ormai un appuntamento fisso nelle agende dei produttori, soprattutto delle medie e piccole aziende, che trovano Vitignoitalia un’opportunità concreta di business>, dichiara il Presidente del Salone Chicco De Pasquale.

<Siamo inoltre orgogliosi di poter esportare nel mondo con il nostro evento un’immagine unica della città consapevoli che il vino è ormai un volano turistico straordinario>. In questa ottica di valorizzazione e promozione trasversale della città e della regione è sempre più fondamentale il sostegno delle istituzioni: della Regione Campania, di Unioncamere Campania e del Comune di Napoli che concede il Castello come location di eccezione.

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