L’Italia conquista la leadership nell’Unione Europea per il bio. Sono 84mila le aziende agricole attive sul territorio nazionale, più del doppio della Germania e un terzo in più della Francia.

E’ quanto emerge dai dati Sinab, diffusi in occasione della Giornata europea del biologico che si celebra ogni 23 settembre.

I dati del biologico in Italia

L’agricoltura bio che è arrivata a coprire 2,5 milioni di ettari (+4,5% nel 2023 rispetto all’anno precedente), rappresentando un ettaro su cinque di superficie agricola nazionale, ormai vicinissima al target del 25% di da raggiungere entro il 2030 fissato dalla strategia europea nell’ambito della Strategia Farm to Fork.

A minacciare i record del bio italiano c’è però l’aumento delle importazioni di prodotti biologici dall’estero, cresciute del 40% nel 2023, in controtendenza rispetto al dato dell’Unione Europea. Prodotti che non assicurano la stessa qualità e sicurezza di quelli nazionali ma che finiscono spesso per essere venduti come tricolori grazie alla mancanza di un’etichettatura d’origine riconoscibile.

Gli arrivi di cibo biologico extra Ue in Italia – spiega Coldiretti – sono passati dai 177 milioni di chili del 2022 ai 248 milioni del 2023, secondo l’ultimo rapporto della Commissione Ue, mentre quelle totali nell’Unione Europea sono diminuite del 9%.

Il settore dove è stato più evidente l’aumento degli arrivi è quello dei cereali, magari usati per fare pasta, pane e altri prodotti con il logo del biologico. Aumenti record anche per gli ortaggi bio e l’olio d’oliva.

Decalogo della Coldiretti per riconoscere il vero bio

Per salvaguardare i consumi di prodotti degli italiani, che nel 2023 hanno raggiunto il valore di 3,8 miliardi di euro nella Gdo, Coldiretti Bio ha elaborato un decalogo con i consigli per scegliere la qualità e difendersi dal rischio frodi.

La prima regola è verificare sempre la presenza del logo europeo del biologico (la foglia bianca in campo verde) nell’etichetta del prodotto bio, verificando anche le indicazioni obbligatorie per il prodotto venduto sfuso e la certificazione del venditore. Importante anche controllare l’origine Italia che nella confezione deve essere sempre presente sotto il logo.

Allo stesso modo è buona pratica preferire prodotti biologici locali, coltivati vicini al luogo di consumo, magari freschi di stagione. Un contributo alla biodiversità viene anche dallo scegliere specialità bio che recuperano varietà tradizionali e razze di animali autoctone e, soprattutto, che hanno subito trasformazioni minime evitando il bio ultraprocessato.

Guardando alla confezione, vanno preferiti packaging essenziali ed ecosostenibili. Ma anche a tavola è importante adottare una dieta differenziata a base di tutti i prodotti biologici della Dieta Mediterranea come ad esempio verdura, pasta, olio evo, carne e pesce

BIOLOGICO: IL MEMO ANTI FRODI

  • verifica sempre la presenza dell’eurofoglia nell’etichetta del prodotto biologico;
  • leggi le indicazioni obbligatorie per il prodotto venduto sfuso e verifica la certificazione per il biologico del venditore;
  • verifica l’origine Italia del prodotto biologico, che nell’etichetta deve essere sempre presente sotto l’eurofoglia;
  • preferisci prodotti biologici locali, coltivati vicini al luogo di consumo;
  • preferisci prodotti biologici freschi di stagione;
  • scegli prodotti biologici che hanno subito trasformazioni minime, evitando il bio ultraprocessato;
  • preferisci prodotti biologici con pakaging essenziale ed ecosostenibile;
  • adotta una dieta differenziata a base di tutti i prodotti biologici della dieta mediterranea: verdura, pasta, olio evo, carne e pesce ecc.

Fonte: Coldiretti Bio

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