C’era una volta il Galateo, così chiamato in onore del vescovo Galeazzo Fiorimonte, a cui lo scrittore Giovanni della Casa dedicò il primo volume sulle buone maniere da tenere a tavola. Correva l’anno 1558.
Oggi si preferisce di parlare di Bon Ton, adottando un’espressione francese che già di per sé evoca un senso di leggerezza ed eleganza.

Definizioni presenti e passate a parte, la domanda resta la stessa: come ci si deve comportare durante un pranzo o una cena, tra amici, parenti o anche perfetti sconosciuti?

Le feste natalizie si avvicinano e le occasioni d’incontro e convivialità aumentano vorticosamente. Roberta Schira, storica firma del Corriere della sera, nonché scrittrice di successo ed esperta gourmet (di recente è stata nominata Gran Maestro della Confraternita del Tortello Cremasco, un gradito omaggio da parte della sua città natale) ma anche autrice e conduttrice televisiva dell’apprezzatissimo format televisivo “Le Schiriadi” sul canale Foodmadeinitaly della Web Tv di it.blastingnews.com, ha messo a punto un indispensabile “Manuale di sopravvivenza per le feste natalizie” che prende spunto dal suo libro ormai di culto “Il nuovo bon ton a tavola e l’arte di conoscere gli altri”, edito da Salani.
Ecco i capisaldi del suo vademecum per fare bella figura.

PARTY IN PIEDI O CENA PLACÉ: TUTTE LE DECLINAZIONI DELLA FESTA
Regola numero uno: non invitate più amici di quello che vi permette il vostro tavolo da pranzo, calcolando uno spazio di almeno 60 centimetri a coperto. Se la casa è piccola ci sono due soluzioni possibili: un allegro party in piedi o più semplicemente suddividere gli ospiti in più serate.
Se optate per un party in piedi, non dimenticate un dettaglio fondamentale, i piani d’appoggio. Non c’è nulla di peggio di questa scena: un favoloso single che vi viene presentato all’improvviso dalla padrona di casa e voi, trangugiando un salatino, avete la destra impegnata da un bicchiere di plastica (sigh!) mentre con la sinistra tenete un piattino ricolmo di olive ascolane gelate. Se non volete che le amiche vi odino a morte, predisponete più tavoli di appoggio.

SE IL RICEVIMENTO È IN UFFICIO, IL RESTYLING È D’OBBLIGO
Dai primi di dicembre si moltiplicano i brindisi in ufficio per farsi gli auguri. Lasciarsi prendere dall’ansia è piuttosto facile: vedrete il vostro super capo, i colleghi di tutti i piani e magari anche qualche ex fidanzato. Prendetevi, allora, qualche ora per un breve restyling. Non dovete assolutamente sembrare stravolte. Portatevi un paio di scarpe sexy di ricambio e rifatevi il trucco. Al momento del party in ufficio vi sentirete sicure di voi stesse. Divieto assoluto di bere troppo, sparlare dei colleghi e ovviamente lamentarsi dell’azienda.

IL VINO CREA CONVIVIALITÀ, MA SOLO SE È BUONO
Se tenete dei party, piccole cene o semplici brindisi a casa vostra, oppure avete l’ordine di organizzarli, tenete a mente il primo comandamento: non risparmiate sul vino. Meglio una portata in meno che una bottiglia imbarazzante da 1,50 euro. È proprio poi dalla qualità dei vini che di differenziano i livelli di inviti e invitati. Non deve necessariamente essere un’etichetta costosa, ma di qualità: e quando la servite, mi raccomando siate in grado di spiegare almeno la zona di provenienza, il produttore e il vitigno. I vostri ospiti ve ne saranno grati.

L’IMPORTANZA DEL MENU, MEGLIO SE SCRITTO A MANO
Se organizzate una cena a casa vostra, pensate che i vostri ospiti vi saranno grati se scriverete il menu di tutte le pietanze che decidete di servire. Ogni invitato si saprà regolare se mangiar troppo, di più o di meno, in base al numero dei piatti previsti. Inoltre, il menu ben scritto a mano su un cartoncino con tanto di data rimarrà un bel ricordo della serata.

DIVIETI ASSOLUTI QUANDO SI È SEDUTI, SIA PER LEI CHE PER LUI
Quando s’invita qualcuno bisogna sempre informarsi di eventuali allergie e intolleranze e pensare a un piatto alternativo per questi ospiti speciali, ovviamente senza far pesare questa differenza di trattamento. L’ospite più importante, di norma, siede alla destra del padrone di casa.

È severamente vietato:
non dire buon appetito
iniziare a mangiare prima che tutti abbiano il piatto davanti
chinarsi sul piatto
bere senza essersi prima puliti le labbra
tenere il cellulare acceso e parlare al telefono o messaggiare
mettersi il tovagliolo nel collo della camicia
alzarsi e andare a fumare senza chiedere il permesso
non versare ai vicini il vino e neppure l’acqua
cerca di soffocare “ruttini” a cascata
fa la scarpetta
fare le “palline” con la mollica di pane
soffiarsi il naso o starnutire nel tovagliolo
rubare il cibo dal piatto del vicino, anche se si tratta del proprio compagno/a
Dedicato in particolare alle donne:
dichiararsi a dieta
parlare gesticolando e impugnando una posata
truccarsi sbriciandosi nel sottopiatto di argento
ridere sguaiatamente
cincischiare nel piatto con la forchetta fingendo di mangiare

APPUNTI DI CONVERSAZIONE. COSA DIRE E COSA EVITARE
Attenzione anche alla conversazione: con molti inviti natalizi, urge un ripassino. Diffidate di chi infierisce sui non presenti perché di certo lo farà anche con voi, in vostra assenza. In questo caso cambiate argomento.
Non si parla di qualsiasi tematica possa mettere a disagio gli altri commensali o presenti, quindi di malattie, di sesso, di denaro, di questioni legate alla vita privata di amici e conoscenti, dei problemi intestinali dei vostri figli… Ma anche di politica e di sport, se capite che la cosa può sfociare in una discussione.

A tutto questo si aggiungono le regole base:
non parlare e ridere con la bocca piena
non interrompere qualcuno mentre sta parlando
non raccontare barzellette, e per di più sporche
non chiacchierare in continuazione invece di mangiare
non ascoltare l’interlocutore

REGALO Sì, REGALO NO. CONSIGLI PREZIOSI
Dedichiamoci ora al pianeta regali. Mi raccomando: sempre con un biglietto, anche se si tratta di una piccola cosa.

Vietato:
– dire “è solo un pensiero”.
– regalare confezioni di cibarie scadute
Il riciclo è ammesso, ma con intelligenza.
Mai presentarsi a mani vuote, no a soprammobili e oggetti personali.
È ammesso anche il regalo collettivo, accordandosi con altri ospiti.
No a cibi e bevande che possono interferire sul menu concordato dalla padrona di casa. Sì a portare vino, meglio due bottiglie perché una potrebbe sapere di tappo. Il padrone di casa deve sempre offrire tutto quanto portano gli ospiti.

Che cosa regalo a un uomo interessante con il quale esco da un mese? E a una donna? Un libro fotografico sul suo hobby, il buono per un massaggio a due in una Spa o ancora per una cena in un ristorante bistellato.

Una cornice d’argento con una foto che vi ritrae insieme, i biglietti per un concerto, uno spettacolo. Ricorda che i regali veri non sono oggetti ma esperienze da condividere. Vietato fare regali impegnativi come un anello o troppo costosi.

AMMESSI GLI AUGURI 2.0., MA ATTENZIONE AL MEDIUM!
Sms sì, ma solo fino a 30 anni e solo ai parenti e amici. Dopo, è prevista qualche eccezione, non usare abbreviazioni. Twitter sì, ma solo se c’è un’idea, qualcosa di davvero originale. Il tweet si può sommare agli auguri più tradizionali. Gli auguri di Facebook solo ad amici stretti, ma sempre con classe, una bella foto o una frase brillante, niente vita privata o parenti. Auguri per E-mail sì, ma solo personalizzate, evitando, se possibile, tutte le immagini banali. Al capo, un biglietto formale di cartoncino scritto rigorosamente a mano, e che sia comprensibile.
Se ricevi auguri cartacei devi rispondere sempre allo stesso modo.

***ROBERTA SCHIRA
Roberta Schira è nata a Crema. Studiava per diventare psicanalista, ma dopo la laurea in lettere con indirizzo psicologico ha frequentato un corso di cucina da Claudio Sadler e la cosa le ha segnato la vita. Frequentando letture, cantine e ristoranti è diventata scrittrice e critica gastronomica.

Dal 2015 è anche autrice e conduttrice televisiva dell’apprezzatissimo format “Le Schiriadi” sul canale Foodmadeinitaly della Web Tv di it.blastingnews.com. Nei prossimi mesi sarà impegnata in alcune nuove serie a puntate, tutte originali e in esclusiva.

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