ROCCA CILENTO (SA). Si dice che il cantautore Roberto Murolo abbia trascorso nel Castello Normanno di Rocca Cilento, più volte, alcuni giorni in compagnia di amici. “Na voc’, na chitarr e o poc e Lun” nell’atmosfera incantata di Rocca, circondato dalla suggestione dei paesaggi, ed ecco al cantautore il “la” per le sue melodie. Come ci sarà arrivato Murolo in un paesino del Cilento a 635 m s.l.m?
Patrimonio dell’Unesco, il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, oggi è ancora un luogo per pochi. Per chi guarda oltre, per chi ne apprezza quell’atteggiamento restìo, seppure ci sia un animo generoso ed accogliente.
“Negli anni Sessanta, il Castello Normanno, fu acquistato dallo storico Ruggero Moscati (1908-1981) che ne avvertiva il valore di luogo simbolico del Cilento, crocevia delle varie civiltà che si sono succedute nel tempo. Sotto la sua gestione il castello divenne luogo di incontro e ospitalità di studiosi, e sede di convegni di studio. Il rapporto di Moscati con questa sua opera conobbe alterne fortune, in un rapporto connotato da alti e bassi, funestato, come fu, da furti e vandalismi” (da Wikipedia).
Ma l’importanza di questo borgo appare già in “documenti risalenti al 963 ed al 994. Per la sua posizione geografica, all’incrocio della via di Laureana con la via di S. Arcangelo, incominciò ad assumere un ruolo sempre più importante tra i paesi circostanti. In un documento del 1119 risultava inserita nella cinta fortificata del castello dei Sanseverino e nel 1185 l’insediamento di Rocca figurava come castrum, cioè abitato fortificato. Rocca era anche la sede dell’importante ufficio diocesano dell’arcipresbiterato. Il castello risale all’età della dominazione normanna nell’Italia meridionale. I Sanseverino la utilizzavano come residenza e ufficio per esercitare l’attività giudiziaria e amministrativa. Rocca sarà feudo di questa famiglia fino al 1552. Da allora Rocca condividerà la sua sorte con gli altri paesi cilentani passando a diverse famiglie di feudatari. Rocca fu aggregata al comune di Lustra nel 1861” (da Wikipedia).
La suggestività di Rocca Cilento non è morta, vive ancora oggi tra i vicoletti, sui tetti, nei prodotti del territorio e al B&B Antico Convento, un angolo di paradiso incastonato tra le graziose abitazioni del piccolo borgo medievale.
L’Antico Convento ospitava in principio una comunità di monaci francescani nel 1300, ed è tuttora confinante, tramite il campanile, alla chiesa della Madonna delle Nevi. Insieme al Castello di Rocca Cilento. L’ex convento costituisce il nucleo storico del grazioso paesino cilentano.
Ristrutturato dalla famiglia Ferraro nel 2006, oggi si respira la storia e la tranquillità del luogo, che si fondono insieme per donare al visitatore indimenticabili ore di relax, lontano dallo stress della frenetica vita quotidiana. L’accoglienza è un sorriso cordiale di Paolo e Concetta, che mette subito a proprio agio, nell’atrio del convento tra gli archi e il profumo dei gerani.
La genuinità e la semplicità del luogo si rispecchia nella cucina, che riprende le antiche ricette cilentane e ripropone gli antichi sapori contadini, utilizzando gli ortaggi e le verdure dell’orto della dirimpettaia, i legumi di Cicerale, la mozzarella di bufala e la ricotta della Piana del Sele, l’olio d’oliva extravergine, il pane cotto nel formo a legna, la pasta fatta a mano, i formaggi locali, la soppressata, il capicollo, la pancetta prodotti personalmente da Paolo. Il tutto accompagnato dai vini cilentani, a scelta, nella graziosa Vineria di esposizione.
Scendendo dalla Rocca, a pochi km, Castallabate e quindi Santa Maria di Castellabate. Il mare, più volte insignito della Bandiera Blu per la limpidezza delle sue acque, è raggiungibile in soli 15 minuti per splendide giornate al mare o gite in barca. Per chi invece, preferisce la montagna è possibile organizzare lunghe passeggiate o escursioni nel Parco o visitare le grotte di Castelcivita.
Questi luoghi meritano una gita fuori porta, se non una vacanza. Il tempo sospeso, il buon cibo e la familiarità restano gli ingredienti semplici per un buon riposo e riscoperte felici.
Info su www.anticoconvento.it (aperto dal 20 febbraio al 4 novembre)
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Tiziana Di Muro