Dire Lipari è un po’ come dire la capitale delle Eolie, l’isola più grande, la più popolosa e quella che ingloba nel suo comune altre cinque isole dell’arcipelago, ovvero tutte le altre con l’eccezione di Salina che, curiosamente, da sola è invece suddivisa in altri tre comuni.
Affascinante come tutte le isole eoliane, Lipari rappresenta un buon compromesso vacanziero per chi visita l’arcipelago per la prima volta, perché è quella che consente con maggiore facilità l’esplorazione anche delle altre sei isole. È da qui che dal molo della Marina Lunga partono i collegamenti pubblici e le gite turistiche per ogni angolo dell’arcipelago ed è qui che si trova la maggiore ricettività turistica.
Si tenga presente, però, che proprio per questo motivo la popolosa cittadina di Lipari si presenta sempre piuttosto affollata e caotica, a differenza dei minuscoli borghi marinari delle isole meno grandi.
Ma se subito dopo essere sbarcati la prima impressione è proprio quella di un luogo molto meno ameno di quanto si sperasse, basta allontanarsi di poco dalla “capitale” per scoprire tratti di costa solitari, baie, insenature, spiagge, minuscole frazioni, orti, magnifici vigneti e campi di capperi che immediatamente ci riconciliano con l’anima mediterranea di questo lembo di Sicilia piantato in mezzo al mare.
Il lungo Corso Vittorio Emanuele è la via più frequentata di Lipari, punteggiato ai due lati da punti di ristoro e negozietti affollati di turisti che, dopo un primo approccio al paese, visitano la più caratteristica via Garibaldi e da lì salgono al Castello.

La sua cinta fortificata originaria sembra sia stata realizzata nel IV secolo a.C., e di essa rimangono le prime assise di una torre del IV-III secolo a.C., con successivi rimaneggiamenti avvenuti tra l’XI e il XIII secolo e soprattutto durante l’epoca spagnola.

Vi si trova la Cattedrale di San Bartolomeo, probabilmente edificata in età ruggeriana (1130 d.C. c.a) e rimaneggiata in varie epoche, fino al 1861, che ha una facciata in stile tardo baroccheggiante. A fianco si trovano i resti del Monastero del Santissimo Salvatore, con un pregevolissimo chiostro in cui colonne e capitelli sono in parte di riutilizzo da monumenti romani e in parte di realizzazione medievale.
Nell’area del Castello si trova anche il Museo Archeologico Regionale Eoliano che merita davvero una visita approfondita. Nelle sue oltre quaranta sale i reperti archeologici sono esposti in ordine cronologico. Si possono ammirare materiali preziosi provenienti sia dall’abitato, che dai corredi funerari, vasi, cippi, steli tombali e sarcofagi in pietra che testimoniano dell’evoluzione del culto dei defunti.

Inoltre ceramiche di tipi e fogge varie, maschere teatrali e statue fittili. Si tratta di una vera immersione nell’antichità dell’arcipelago i cui abitanti fecero la loro fortuna nel Neolitico Medio e Superiore con lo sviluppo dell’industria e del commercio dell’ossidiana. Questo “vetro vulcanico” era molto ricercato ed esportato in tutto il Mediterraneo Occidentale, prima dell’Età dei Metalli, per ricavarvi strumenti leggeri da taglio di notevole qualità.


Altri punti d’interesse del paese sono le due marine, dette Marina Lunga e Marina Corta, quest’ultima sotto forma di piazza che si affaccia sul mare, ricca di bar e ristoranti.



Per chi non ama il continuo viavai delle comitive turistiche può scegliere la vicina frazione di Canneto, sicuramente più silenziosa, che si affaccia sul mare con una bella spiaggia, oppure una delle frazioni dell’interno, con la possibilità di soggiornare nel verde e raggiungere giorno per giorno i vari punti balneari.


Lipari possiede una rete viaria ben sviluppata e, in particolare, la strada provinciale la attraversa ad anello, costeggiando il mare a nordest e tagliando per l’interno a sudovest. Permette di raggiungere, oltre alla già citata Canneto, le spiagge di Porticello e Acquacalda e diverse frazioni dell’interno, come Quattropani, Pianoconte e Pianogreca. Mediante una deviazione ben segnalata si possono raggiungere le Terme di San Calogero, considerate le più antiche del Mediterraneo, in funzione da circa 3500 anni. Dopo un lungo periodo di chiusura l’impianto è stato rifunzionalizzato da una cooperativa sociale e all’interno si susseguono stagionalmente diversi eventi d’arte contemporanea. Vi è stato anche realizzato un Ecomuseo della Memoria sulla storia delle Terme di San Calogero e della pomice di Lipari, nato con l’intento di ricordare, illustrare e valorizzare tematiche e avvenimenti che sono fondamentali per la storia delle Isole Eolie, attraverso l’esposizione di fotografie antiche, testimonianze storiche e ricostruzioni di ambienti di lavoro con attrezzi d’epoca.
Il percorso lungo la provinciale regala paesaggi emozionanti e, tra i più suggestivi, vanno citati il punto panoramico di Quattrocchi che permette di vedere la bellezza della costa sudoccidentale e, immediatamente dietro, l’isola di Vulcano, e la cosiddetta “vista delle cinque isole” dove il panorama spazia praticamente su tutto l’arcipelago.
La provinciale e le sue diramazioni offrono anche generose vedute sull’ambiente mediterraneo della vegetazione spontanea e della campagna che alterna oliveti, vigneti, frutteti, orti e filari di fichi d’india.


Lipari è un isola di origine vulcanica, per cui vi si trovano colate di ossidiana, come sul monte Sant’Angelo, oppure di pomice, come sul monte Chirica o sul monte Pelato dove l’attività estrattiva dell’uomo ha fatto sì che il biancore abbagliante di questo minerale arrivi a toccare il mare.
La presenza di baie e insenature rende estremamente appagante il periplo dell’isola via mare, magari con una bella sosta balneare alla bellissima spiaggia di Valle Muria (quella che si vede dal punto panoramico di Quattrocchi) o alla spiaggia Bianca, unica nel Mediterraneo grazie al basso fondale costituito dai sedimenti della pomice, che danno l’impressione di nuotare dentro un’immensa piscina.


Sull’isola vi sono oltre cinquanta ristoranti e pizzerie, cinque pasticcerie e tanti altri piccoli punti di ristoro dove si possono apprezzare le bontà della cucina eoliana, caratterizzata in primis da piatti di pesce, sia come antipasti (frittelle di alalunga, anelli di calamari, moscardini, alalunga‘ca cipudda, latterini, pepata di cozze), che primi piatti (tagliatelle al sugo di totani ripieni, caserecce di spada e mentuccia, linguine allo scoglio, gnocchetti agli scampi, rettangoli ripieni di cernia al sugo di calamari, penne all’eoliana e così via), per non parlar dei secondi (grigliate, fritture, ripieni) preparati con ogni sorta di pesce, crostacei e cefalopodi.


Ma se ci vogliamo fermare per una breve sosta, giusto per spezzare la giornata, ci si orienti verso un tipico antipasto eoliano con pomodori secchi e melanzane sott’olio, cucunci, peperoncini con sarde, peperoncini ripieni al tonno, oppure un gustoso pane cunzato, realizzato su una base di pane di semola di grano duro condito con mozzarella o primosale, pomodori, foglie di basilico, capperi, olive verdi giganti, olio extravergine d’oliva, aceto di vino bianco, o altri ingredienti a seconda del gusto personale.
Da non dimenticare che ci troviamo anche nel regno degli arancini, dei cannoli siciliani e della malvasia, quanto basta per rendere una vacanza a Lipari davvero indimenticabile.

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