Decine di bar e locali in tutta Italia hanno aderito alla “Giornata del caffè sospeso”: per un giorno, il 10 dicembre, vi si potrà lasciare pagato un caffè per uno sconosciuto o, viceversa, consumare un espresso offerto da un altro cliente.

Come avveniva storicamente a Napoli, secondo una consuetudine che viene rilanciata in chiave di cultura sociale e di solidarietà da parte della Rete del Caffè Sospeso – festival, rassegne e associazioni culturali in mutuo soccorso.

Ma perché fermarsi alla tazzina dell’espresso?

Assolatte rilancia l’iniziativa proponendo di fare del 10 dicembre la giornata del caffè e del cappuccino sospesi.  Un modo nuovo per allacciare legami di solidarietà tra le persone. E un’occasione in più per gustarsi il piacere di un caldo e cremoso cappuccino, una preparazione che esalta le caratteristiche del latte. Infatti, dietro ogni buon cappuccino c’è un buon latte. E l’abilità di un bravo barista.

Qual è la ricetta per un cappuccino perfetto?

Secondo la sperimentazione condotta dall’Istituto Nazionale Espresso Italiano, il cappuccino di qualità e rispettoso della tradizione è composto da 25 ml di espresso e da 100 ml di latte montato con vapore.

E’ meglio usare il latte intero, che permette di ottenere più schiuma, ed è preferibile che sia freddo (3-5°C), così si monta meglio. Ma molti baristi usano anche latte e crema di latte, in parti uguali.

L’arte del cappuccino non si ferma alla preparazione ma si estende anche alla presentazione. C’è infatti un boom della “latte art”, la decorazione con fiori, foglie e altri motivi che trasforma il cappuccino in una piccola e deliziosa opera d’arte.

Fioriscono i corsi per barman, le competizioni nazionali, i campionati mondiali e su internet si possono vedere centinaia di filmati che insegnano ai baristi a valorizzare la soffice cremosità del latte con creatività e fantasia.

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