Agnone, un gioiello nascosto nel cuore del Molise, è una meta che incanta per la sua storia millenaria, la sua ricca tradizione artigianale e la sua bellezza paesaggistica. Un borgo che ha molto da offrire sia che si scelga di visitarla in giornata o che le si dedichi un fine settimana.
Ecco perché visitare Agnone
La città delle campane
Agnone è rinomata in tutto il mondo per la sua antica fonderia di campane, la Pontificia Fonderia Marinelli. Questa realtà produttiva, attiva da oltre mille anni, è un vero e proprio museo vivente, dove è possibile assistere alla creazione di queste opere d’arte sonora.
– è la più antica fonderia di campane al mondo ancora in attività. La sua storia risale al Medioevo e si tramanda di generazione in generazione da oltre mille anni.
– la fusione delle campane è un’arte complessa e affascinante, che richiede maestria e conoscenze specifiche. Ogni campana è un’opera unica, realizzata con un processo artigianale che non è cambiato molto nel corso dei secoli.
– le campane della Fonderia Marinelli sono presenti in tutto il mondo, in chiese, cattedrali e basiliche di grande importanza. Tra le più famose ci sono quelle del Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, dell’Abbazia di Montecassino e della cattedrale di Buenos Aires.
– nel 2000, la Fonderia Marinelli ha realizzato la campana del Giubileo, detta “Giovannea” perché commissionata da papa Giovanni Paolo II.
Per approfondire: https://museocampanemarinelli.it/
Un centro storico affascinante
Il borgo medievale di Agnone è un labirinto di vicoli, piazze, palazzi storici e portoni che raccontano la sua lunga storia.
Tra le gemme da non perdere ci sono:
La Chiesa di San Francesco:
un gioiello gotico con un portale magnifico. Fondata dai frati minori conventuali nel 1343, è l’unico edificio religioso ad Agnone ad essere stato insignito del titolo di “monumento nazionale” dalla Regia Soprintendenza all’arte medievale e moderna degli Abruzzi, nel 1926.
La Biblioteca Comunale:
con una ricca collezione di libri antichi e una mostra permanente.
La Ramera – Museo Storico del Rame:
un tuffo nel passato per scoprire l’antica arte della lavorazione del rame.
La gastronomia di Agnone
La cucina agnonese è un’esperienza da non perdere, ricca di tipicità e di tradizioni. Eccone una breve (ma non esaustiva) carrellata:
Zuppa alla Santè: un piatto sostanzioso e ricco di sapori, a base di brodo di gallina, crostini di pane, polpettine di carne e di caciocavallo, e naturalmente tanto caciocavallo a cubetti. Ideale per le fredde giornate invernali.
Ostie ripiene: un dolce tipico del periodo natalizio, preparato con ostie sottili farcite con un composto a base di noci, mandorle, zucchero e cannella.
Confetti ricci: dalla caratteristica forma a riccio, sono un’altra specialità di Agnone. Vengono prodotti artigianalmente e sono perfetti come regalo o come souvenir.
Caciocavallo di Agnone: un formaggio dal sapore intenso e leggermente piccante, perfetto per condire la pasta o da gustare semplicemente con del pane fresco.
Arrosticini: nonostante siano un piatto diffuso in tutto l’Abruzzo e nel Molise, gli arrosticini di Agnone hanno un sapore tutto particolare, grazie alla carne di pecora.
Salsiccia di Agnone: prodotta con carne suina magra e aromatizzata con finocchietto selvatico, è un ingrediente fondamentale per molti piatti della tradizione locale.
Un evento da non perdere: la ndocciata
Agnone è un borgo vivo, che tutto l’anno ospita eventi e manifestazioni, tra cui la famosa ndocciata, una sfilata di falò che si tiene a dicembre. Un evento tradizionale e spettacolare che rappresenta uno dei riti del fuoco più grandi e antichi al mondo.
Si tratta di una sfilata di enormi fiaccole, chiamate appunto ‘ndocce, che attraversano il centro storico del paese illuminandolo di una luce calda e suggestiva. Queste torce sono realizzate con tronchi d’abete bianco e fasci di ginestre secche, assumono una forma a ventaglio con un numero variabile di “raggi” infuocati. La costruzione di queste fiaccole richiede grande maestria e viene eseguita da esperti artigiani.
In genere si svolge il secondo sabato di dicembre ed il 24 dicembre. Le origini di questa festa sono legate a riti pagani e al solstizio d’inverno. In seguito, la tradizione si è mescolata a elementi cristiani, diventando un simbolo della rinascita e della speranza.