Ci siamo: il conto alla rovescia è cominciato. Natale con i suoi ricchi appuntamenti gastronomici impone organizzazione ma anche tanta attenzione agli acquisti.

truffe alimentari in Italia movimentano affari milionari ed ovviamente nei periodi festivi, quando la domanda supera l’offerta per alcuni alimenti tradizionali, si è facile preda dell’agro-pirateria.

I prodotti a maggior rischio sono diversi: si va dal falso prosecco al pesce proveniente dai paesi più improbabili come il Vietnam (congelato e decongelato spacciato per fresco) ma troviamo anche l’olio di semi venduto come extravergine e le  mozzarelle ottenute con cagliate importate dall’estero, il limone spagnolo proposto come Sorrentino.

Non si può dire che la nostra tavola non subisca il fascino della globalizzazione! Ma il  business della truffa a tavola non solo arreca  incalcolabili danni alla nostra economia ma, ancor peggio, minaccia gravemente salute e ambiente. Il paradosso è che la Campania proprio per l’elevato numero di eccellenze alimentari è tra le regioni più bersagliate dalle truffe.

Il nostro è un territorio dalle straordinarie opportunità che  produce  agroalimentari di qualità capaci di promuovere turismo e buona tavola con 7 prodotti a denominazione di origine protetta, 7 prodotti a indicazione geografica protetta, 329 specialità tradizionali censite dalla Regione, 3 vini Docg, 18 vini Doc e 10 vini Igt.

Vi operano  7.000 aziende per 29.000 addetti – 6 miliardi di euro di fatturato – 1,3 miliardi di euro di fatturato export. Solo negli ultimi anni si sono susseguiti una serie di minacce verso alcune nostre produzioni di eccellenza, un esempio su tutti i colpi sferrati alla mozzarella di bufala campana attraverso la diossina prima e la brucellosi poi.

Le conseguenze sono state durissime per l’economia regionale ed il danno è da considerarsi ancora più grave se consideriamo l’impatto  sull’immagine del nostro “oro bianco”. Ma chi difende dunque  i consumatori?

L’ORSA (Osservatorio Regionale per la Sicurezza Alimentare), “costola”   dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno diretto dal Commissario straordinario Antonio Limone,  l’organo che, in Campania, è incaricato della raccolta e dell’analisi dei dati derivanti dagli enti che svolgono attività connesse alla sicurezza degli alimenti e dei mangimi.

Lo si potrebbe definire “braccio operativo” dell’Assessorato regionale alla Sanità con obiettivo di tutelare il consumatore finale ma anche le attività produttive presenti sul territorio. La Campania è la prima regione italiana ad avere istituito l’Osservatorio con queste specifiche finalità.  Con la sua attivazione sul territorio viene garantita trasparenza e qualità ai consumatori e soprattutto viene difeso  il  Made in Campania  sempre più spesso minacciato dall’agropirateria internazionale.

L’ORSA agisce dunque  da interfaccia con la struttura comunitaria e nazionale senza perdere il contatto con il territorio svolgendo attività di formazione, informazione e promozione in materia di sicurezza alimentare rivolte ai consumatori al fine di compiere scelte consapevoli in materia di alimentazione. Ma il target è esteso anche alle associazioni di categoria, ai produttori ed alcune categorie del commercio al fine di aggiornarli sulle problematiche attuali e sulle emergenze.

Il caso mozzarella alla diossina, per esempio. Grazie alle miriadi di controlli, rielaborati proprio dall’Osservatorio,  si è potuto scongiurare il danno alla salute pubblica poiché le trame degli esami sono tanto fitte da permettere solo alla mozzarella più controllata di accedere al mercato. Risultato: la mozzarella di Bufala campana è tra i prodotti alimentari più controllati e quindi sicuri al mondo!

Uno dei primi esami a cui vengono sottoposti i campioni del nobile formaggio in Istituto consiste nell’accertamento del rispetto del disciplinare di produzione DOP e quindi che quel prodotto sia stato fatto solo con latte di bufala al 100%.

Già prima dell’istituzione dell’ORSA venivano effettuati numerosi  controlli legali ed analisi scientifiche  sui  prodotti a rischio per arginare le diverse emergenze ma non esisteva un sistema o una organizzazione tale da consentire un rapido scambio dei dati derivanti dalle attività di tutti gli Enti che operano nel campo della sicurezza alimentare.

Si è reso dunque necessario agire su due obiettivi principali: pianificare le attività svolte dagli Enti che operano a vari livelli nel campo della sicurezza alimentare e monitorare i dati derivanti dalle attività ispettive, di campionamento e di ricerca svolte sul territorio. Oggi,  l’Osservatorio funge dunque da organismo centralizzato nel quale confluiscono i dati che, una volta raccolti e rielaborati, vengono impiegati per diversi obiettivi, tra cui:

•          Tutela della salute ed il benessere del consumatore

•          Ripristino ed acquisizione della fiducia dei consumatori profondamente scossi dalle “cosiddette” emergenze sanitarie alimentari

•          Valorizzazione del Binomio qualità e sicurezza del made in Italy

Proprio in questi giorni  è stato aggiornato il sito web ufficiale dell’ORSA che pubblica periodicamente, sia per i consumatori che per gli addetti ai lavori, risultati e/o eventuali emergenze, legate alla salute e all’alimentazione, in atto.

Uno strumento fondamentale, da consultare frequentemente, per la tranquillità e la sicurezza di tutti quei consumatori ed operatori del settore gastronomico che vogliono essere aggiornati attraverso fonti d’informazione assolutamente affidabili ed obiettive. Solo così il cenone sarà, oltre che buono, sicuro.

Rosaria Castaldo

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