Scritto da Giovanni Boccaccio nel XIV secolo, probabilmente nell’anno successivo alla peste, il Decamerone è una delle opere più famose della letteratura italiana ed è considerata la più importante del Trecento europeo tanto da influenzare le opere di tantissimi altri autori.
E’ una raccolta di cento novelle divise da Boccaccio in dieci giorni, quelli in cui un gruppo di ragazzi si mantiene lontano da Firenze per sfuggire alla peste.
Oggi, a distanza di più di settecento anni, si è ispirata al Decamerone di Boccaccio Monica Larner, la reviewer italiana di del Wine Advocate Robert Parker, per stilare, durante la sua quarantena, un suo Decamerone del vino: 100 vini italiani divisi in 10 giorni.
Tra i cento vini segnalati, tutti presenti nella prestigiosa guida di Robert Parker con punteggi altissimi, facciamo un focus su quelli della Campania:
– Campanaro 2016, Feudi di San Gregorio
un vino che risolve anche per Monica Larner il dubbio amletico della scelta tra Fiano e Greco essendo un perfetto ed equilibrato blend di questi;
-Simbiosi 2016, Fattoria la Rivolta
un Aglianico in blend con il 15% di Piedirosso, come da tradizione locale della zona di produzione: il Sannio. Questo vino è una vera “simbiosi” tra i due vitigni grazie al quale questa azienda può puntare davvero in alto;
– Fiorduva 2017, Marisa Cuomo
il vino italiano in cima a tutte le classifiche al mondo: il Fiorduva, ottenuto con un blend di tutte le meravigliose ed uniche varietà autoctone della Costiera Amalfitana è una delle certezze assolute dell’eccellenza del vino italiano;
– Terra di Lavoro 2016, Galardi
tra i vini campani spesso acclamati dalla critica c’è questo blend di Aglianico e Piedirosso due dei vitigni più identificativi per i rossi della regione. Opulento ed equilibrato, è capace di ricordare e richiamare ai sensi la grandezza di un Cabernet Sauvignon;
– Taurasi Riserva Vigna Quintodecimo 2014, Quintodecimo
si può dire sia una delle massime espressioni di questa DOCG, frutto della maestria del Prof. Moio, tra i migliori enologi in Italia e “creatore” di moltissime eccellenze a livello regionale e mondiale;
– Taurasi Fren 2015, Stefania Barbot
un Taurasi che, dopo averlo provato, fa pensare di essere una vera e propria scoperta. Prodotto in sole 4000 bottiglie da uve quasi centenarie in una delle zone d’elezione storica dell’Aglianico: Paternopoli;
Sicuramente sono tutti vini da grandi occasioni e rappresentano alcune delle massime espressioni della Campania del vino nel mondo: se non li avete mai provati il momento giusto potrebbe proprio essere quello per brindare alla fine di questa quarantena!

Rispondi

Please enter your comment!
Please enter your name here