Ogni anno, sul finire delle festività pasquali, cominciano a diffondersi diete miracolose in vista dell’estate. Stavolta vengono affiancate da quelle mirate a rafforzare il sistema immunitario in modo non naturale per evitare di contrarre l’infezione dal nuovo coronavirus Covid-19.
Non sempre, però, le persone che si fanno portavoce di determinati programmi nutrizionali hanno le competenze per parlare di argomenti cosí delicati come l’alimentazione. Spesso sono solo interessati a promuovere la vendita di integratori o di sostituti dei pasti di cui, la maggior parte delle volte, ne sono i fornitori.
Un esempio è Adriano Panzironi, ideatore e promotore del regime alimentare Life120, regime basato su una dieta iperproteica ricca di carne, uova e derivati animali, e povera di legumi, cereali e tuberi, importante fonti di carboidrati, il principale nutrimento per le cellule (soprattutto del cervello).
Privo di basi scientifiche e prove della sua efficacia, il metodo Life120 ha dato solo dimostrazione della sua pericolosità per la salute. Per questo motivo l’Agcom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) ha obbligato Adriano Panzironi a sospendere per sei mesi la diffusione dei suoi contenuti a seguito del format “In cerca Salute” e “Quello che non vi hanno detto sul Coronavirus”.
Quest’ultimo è stato ritenuto particolarmente grave perchè – spiega Agcom – suggestionava lo spettatore al fine di promuovere uno modello alimentare a base di proteine e di integratori, associandolo alle tematiche relative all’epidemia da Covid-19.
Questa è un’altra dimostrazione che le diete iperproteiche ingannano la mente e il corpo. Infatti, all’inizio si perde peso perchè in assenza di carboidrati il corpo attinge alle riserve di proteine dalla massa muscolare (a discapito della massa magra) ma in seguito aumenta la sensazione di fame e si tende a ingrassare, perchè anche lo scheletro carbonioso delle proteine che viene utilizzato per produrre energia (se in eccesso), può essere depositato come riserva sotto forma di adipe (aumentando la massa grassa).
Dagli studi emerge che le proteine derivate da fonti animali, specie se da carne rossa, apportano un’elevata concentrazione di acidi grassi saturi, più alta di quella raccomandata dai LARN (forniti dalla Società Italiana di Nurizione Umana) e dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Salute) inducendo il rischio di malattie cardiovascolari e metaboliche.
Inoltre superare le dosi consigliate di proteine (10-20 %) comporta una riduzione dell’assorbimento di vitamine, fondamentali per il sistema immunitario, e di calcio, maggior componente delle ossa, motivo per cui in associazione con queste diete e si propone di assumere vari integratori.
E non è neppure un caso che venga raccomandato di bere molta acqua: una dieta ad alto contenuto di proteine costringe il corpo a produrre un’ elevata quantitá di molecole acide (corpi chetonici) che riducono il pH ematico e richiamano molti liquidi per essere allontanate, affaticando i reni e provocando un alito “pesante”. Anche l’intestino ne risente perchè verranno a mancare le fibre dei cereali portando stipsi, gas intestinali e danni al prezioso microbiota.
Infine a far riflettere sulle conseguenze di una dieta iperproteica ad alto consumo di carne e suoi derivati, sono i dati della FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) che classificano gli allevamenti intensivi tra le prime cause nel mondo di inquinamento e riscaldamento globale.
Insomma, mai come in questo periodo, ascoltiamo gli esperti e, più da vicino, ascoltiamo il nostro corpo: anche la natura ci ringrazierà!
Per l’approfondimento dei temi trattati rimando ai seguenti link:
https://sinu.it/2019/07/09/lipidi/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28454041
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24970777
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24483972
http://www.fao.org/news/story/it/item/429457/icode/