ENERGY DRINKLa classica bottiglia va in pensione, non basta più: vino e alcolici cambiano forma. Lattine, bustine, brick: non ci sono limiti alle nuove strategie industriali. Addio al vetro e all’alluminio, così anche per cartone e persino per i sacchetti da spremere. Anche se c’è chi torce in naso.

Non sono solo i puristi del vino, gli integralisti del rituale che dalla spremitura arriva al calice. Sono anche alcuni consumatori, preoccupati che le nuove confezioni, con i loro colori sgargianti e le modalità “agita e gusta” possano attirare i più giovani. Anzi, peggio: il rischio è quello di trarre in inganno.

Un caso o una nuova strategia commerciale? Negli ultimi anni, le imprese produttrici di alcol hanno convogliato sempre più investimenti verso lo studio di nuove vesti, più accattivanti. Una manovra che, secondo i critici, svela un’ipocrisia: la comunicazione sociale mette all’indice il consumo eccessivo di alcol e la legge vieta o limita la vendita ai minorenni. D’altra parte però le imprese puntano a un target sempre più giovane.

Resta dunque l’emergere di una nuova moda e di nuove abitudini di consumo. Anche se la tradizione del vino resta forte, il formato di vendita sta evolvendo. Si va dalle bottiglie di formato ridotto al vino in brick. Dagli alcolici monoporzione alle lattine. I nuovi prodotti giocano su prezzi ridotti e facile reperibilità e sembrano aprire la strada all’alcol da borsetta.

Maria Rosaria Mandiello

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