SAN GIORGIO A CREMANO (NA). Questa non è la prima e non sarà certo l’ultima idea di Francesco e Salvatore Salvo, due pizzaioli uniti dal sangue ma anche da una passione e da una storia che viene fuori sempre.

Stimolati da un periodo di forte rinascita e di sperimentazione che sta vivendo il mondo della pizza, hanno invitato tre grandi chef a “creare” la propria pizza da proporre nella propria pizzeria.

Mai avremmo immaginato che importanti chef stellati avessero ideato un abbinamento per una nostra pizza. L’idea del confronto con la grande cucina italiana ci incuriosiva e non poco . Così in una chiacchierata con l’amico chef Gennaro Esposito, Torre del Saracino, è nata l’idea di mettere nel menù alcune pizze realizzate secondo una personale interpretazione di chef stellati.Oltre a lui abbiamo coinvolto altri amici campani, che più da vicino conoscessero la realtà della pizza campana: Antonino Cannavacciulo, Villa Crespi, Nino Di Costanzo, Il Mosaico (Ischia). Con tutti e tre è nato un interessante cammino attraverso territorio e tecnica, che non ha coinvolto solo noi, ma tutta la nostra squadra di collaboratori. Per la prima volta in Italia una pizzeria napoletana propone alla propria clientela un menù di pizze ideate da chef pluristellati, dove la loro tecnica e ricerca, incrocia la più modesta arte della pizzeria che si presta a veicolo per la conoscenza e la valorizzazione del territorio e della cucina italiana“, spiegato i fratelli Salvo.

Il prezzo della pizza è di 9.00€. Il progetto è completato con l’abbinamento, con servizio a bicchiere, di prestigiosi vini campani delle cantine Quintodecimo e Casa D’Ambra. La pagina del menù sarà rinnovata per l’autunno e vedrà altre grandi firme come quella di Chicco Cerea.

La pizza di Antonino: scarola, burrata e alici è un esplosione di gusto abbinata al più classico ed intramontabile dei simboli italiani, la pizza. “Gli ingredienti che ho portato il prima linea a Villa Crespi, sul lago D’Orta, il mattone di ispirazione dal quale ho costruito la mia cucina, il ricordo del sud che giorno dopo giorno mi accompagnava”.

Nino dice della sua pizza: “Ho cercato di unire ingredienti che rispecchiassero la freschezza, la tipicità, il territorio, la tradizionalità delle nostre terre. La burrata di provola con la sua dolcezza, le alici con la loro sapidità, e i germogli di basilico e la crema con la sua freschezza, i pomodori con la loro acidità… tutti elementi con sfaccettature che si fondono in un equilibrio ed un binomio di grande equilibrio”.

Gennaro lo chef che da sempre è vicino ai pizzaioli fa della sua pizza un interpretazione semplice e “pizzaiola” del territorio. Cinque elementi: pomodorino di corbara della sua dispensa, cipollotto nocerino, caciocavallo fresco vicano “moscione”, pancetta artigianale di nero casertano, origano di montagna selvatico ed olio “eccolo” ottenuto da una selezione di olive delle colline vicane che assieme conferiscono alla pizza aromi freschezza ed equilibrio.

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