Vallesaccarda è un simbolo, non solo un paese della Baronia. Vallesaccarda è l’Irpinia che non ha avuto voce, fino a non molto tempo fa.

Eppure rappresenta un territorio ricchissimo, sospesa com’è tra il mondo vitivinicolo e quello cerealicolo, con un piede in Campania e l’orizzonte che guarda alla Puglia.

Una strada maestra di riscatto questo paese l’ha sempre trovata nella gastronomia. Tipica, succulenta, di montagna, fatta da materie prime salubri.

Dalla tradizione del ristorante Minicuccio all’innovativa verve stellata dell’Oasis Sapori Antichi, tutto testimonia che qui il cibo è una cosa seria.

Con queste radici nasce quattro anni fa un progetto di grande respiro che guarda all’aspetto culinario, ma non dimentica la vocazione ecologica e sostenibile di questo territorio: Vallesaccarda eco-gastronomica.

Un appuntamento che cresce anno dopo anno, in qualità ed in durata. Quest’anno più di un mese per un cartellone ricco di eventi, dedicati a queste due tematiche, che andranno avanti fino al prossimo 20 dicembre.

Per info sul programma http://www.vallesaccardaecogastronomica.it/index.php?lang=it.

a dx Cristian Torsiello
a dx Cristian Torsiello

Momento clou, come tradizione, il Teatro del Gusto, ovvero una cena spettacolo in onore dell’intera “rassegna d’arte culinaria dell’Appennino Meridionale”, coordinata egregiamente dalla famiglia Fischetti.

Fil rouge le grandi famiglie italiane della ristorazione, pilastri di una tradizione e depositarie di un’intera cultura. Ben 7, tutte riunite in nome della bontà dell’Irpinia.

Comune l’approccio etico e territoriale della cucina, che fa diventare queste storie di famiglia, di sacrifici e coraggio, un esempio di vita, oltre che di lavoro.

Ad aprire la serata con un aperitivo, le creazioni dello chef Daniele Luongo della Locanda della Luna e della famiglia Pagliarulo del ristorante Minicuccio.

Dalla polentina con broccolo alla crema di zucca napoletana, passando per bietole e ceci ed un panino alle verdure di campo.

a sx Maria Cicorella
a sx Maria Cicorella

Ad aprire le danze sul palco-cucina del Centro Sociale di Vallesaccarda la chef Maria Cicorella del ristorante Il Pashà di Conversano (BA).

La sua storia, strettamente legata a quella di suo figlio Antonello Magistà, comincia nel 2000. Una banale casualità e finisce nella cucina del suo pub, da allora non ne è più uscita e quella cucina è diventata una stella Michelin. Timorosa di sbagliare, Maria tira fuori il suo talento, capace di sperimentare partendo dalle ricette della tradizione.

Burrata con cuore di ricci di mare, crumble di prosciutto e distillato di peperoni rossi
Burrata con cuore di ricci di mare, crumble di prosciutto e distillato di peperoni rossi

A segnare il passo con un primo è Nadia Moscardi, rappresentante della famiglia del ristorante Elodia. Siamo a L’Aquila, laddove la cucina di montagna incontra 6 mani femminili, quelle della mamma Elodia e delle sue due figlie Wilma e Nadia, appunto.

In sala Antonello a fare da locandiere, rinnovando la grande arte dell’accoglienza. A conquistare in questo caso è una pasta mista in cui il gioco di consistenze e colori, la ricchezza di ingredienti unita ad una grande pulizia, creano un piatto “prepotentemente” femminile.

Consistenze di pasta e dell'oto
Consistenze di pasta e dell’oto

Il secondo è stato affidato al più giovane chef presente. Talentuoso e coraggioso, poco più che trentenne, Cristian Torsiello rappresenta la categoria di chi ha saputo “restare”, o meglio – in questo caso – tornare! Così dopo anni di esperienze in giro per l’Italia ed alla corte di Niko Romito, Cristian scommette sul suo paese d’origine assieme a suo fratello Tomas aprendo l’Osteria Arbustico.

Siamo nella profonda provincia di Salerno, a Valva, un luogo in cui non si capita per caso. Si decide di andarci, ed ora – più che mai – pare una scelta saggia. La sua cucina è scevra di tentativi banali di colpire l’avventore, ma è concreta. D’una concretezza che parte dalla materia prima e che gioca con la conoscenza della tecnica.

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Agnello e carciofi

A chiudere in grande dolcezza questa intensa esperienza culinaria il millefoglie di Agata Parisella. Figura materna e generosa che racconta già agli occhi l’approccio appassionato. La sua storia di famiglia si fonde col successo ottenuto con suo marito. Il ristorante romano “Agata e Romeo”, che ha compiuto 40 anni in questo 2014, è un pluripremiato luogo della gastronomia italiana.

Per non parlare di quella millefoglie che faceva disperare Romeo in sala, quando ancora i dolci si servivano col carrello. Episodi-scintilla, visto che hanno stimolato Agata ad inventare la sua millefoglie scomposta, la prima della storia, l’originale!

PIATTO04
La millefoglie di Agata

 

La piccola pasticceria di tutti gli chef
La piccola pasticceria di tutti gli chef

Antonella Petitti

ph Nico Boccia

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