Era tanto tempo che volevo sedermi alla tavola di Valentina Martone, nel suo ristorante di Paternopoli: il Megaron.
In una zona irpina non troppo a portata di mano, 33 anni fa è nato un luogo del gusto che oggi è degnamente segnalato su guide e riviste di settore. Spesso a tenere banco, anche in quel caso, è l’eccezionale rapporto qualità-prezzo.
In effetti la materia prima è davvero regina qui da lei, base prodotta in gran parte direttamente dalla grande famiglia che la sostiene.
In effetti la riflessione (che – in verità – fa capolino spesso quando visito ristoranti di gran pregio in luoghi NON di passaggio) riguarda proprio la sostenibilità di realtà come queste. Pensiero a cui fa sempre seguito l’invito a sostenere chi merita, come Valentina e Giovanni, anche a costo di fare qualche chilometro in più.
“Se non fossi sempre stata sostenuta dalla mia famiglia, i miei genitori con l’orto e mio suocero con l’olio extravergine di oliva, non potrei prendermi il lusso di fare una cucina di questo tipo. Anche se – ormai – non sarei in grado di farne un’altra“, commenta Valentina.
“Nato per cerimonie assieme a mio padre, oggi il Megaron ha preso le mie sembianze: basta con una cucina irpina stanca e sempre uguale a se stessa, abbiamo tanto da valorizzare!“.
In effetti, da quando ha rilevato il ristorante del suo papà nel 2000, questo indirizzo è perfettamente riconoscibile per una particolare sensibilità per i prodotti dell’orto.
Paternopoli (oggi terra di vino, siamo a poca distanza da Taurasi) è da sempre riconosciuto paese con un terreno particolarmente adatto agli orti, che – in passato più che oggi – erano molto diffusi e portavano i contadini locali a vendere broccoli e ortaggi vari fino ad Avellino.
Qui ho mangiato la migliore giardiniera della mia vita, merito del connubio perfetto tra ingredienti freschi e saporiti, cotti al dente, adagiati in un olio evo di Ravece di poco più che 10 giorni. Le papille gustative hanno festeggiato a lungo!
La sua è una cucina dove il vegetale tiene banco, affiancato senza invadenza con secondi di carne o di baccalà gestiti con parsimonia. Stagionali senza deroghe, i suoi piatti sono sostanzialmente semplici e danno spazio al sapore dei singoli ingredienti.
Non meno importante un servizio attento e puntuale, una carta dei vini generosa (e molto territoriale, considerando che nel solo comune ci sono oltre una ventina di cantine) nonchè tavoli particolarmente ampi!
Ecco cosa ho provato:
Polpetta con tartufo nero su crema di pomodori essiccati al sole
Crostini con crema di broccoli invernali, alici e pomodori secchi
Giardiniera dell’orto di Casa Megaron con olio evo Ravece
Crema di zucca con fagioli di Volturara, pomodori secchi, tartufo nero ed olio evo Ravece
Fusilli al ferretto con crema di broccoli invernali e pancetta croccante
Stracotto all’Aglianico con broccoletti
Biscuit di torrone locale su crema di cacao amaro
Crostate home made
E, come se non bastasse, diverse pietanze prevedevano il pane in abbinamento al prodotto principale presente nel piatto, ovvero pane al tartufo, pane alle noci e pane all’uva.
Se avete voglia di una cucina sincera, senza fronzoli, voce autentica dell’Irpinia segnatevi l’indirizzo.
Questa cucina merita, così come meritano due persone squisite e appassionate come Valentina e Giovanni.
Menù degustazione a partire da 30 euro
Prenotazione consigliata, aperto tutti i week-end (tutti i giorni su prenotazione)
Ristorante Megaron
Via Neviera, 11 – Paternopoli (AV)
0827.71588
La nostra videointervista alla chef e patron del Megaron, Valentina Martone:
Se volete andare al ristorante Megaron, organizzate prima una visita al bel borgo di Gesualdo:
In viaggio con Roberto. Gesualdo: aristocratico paese dell’Irpinia…