Entro i limiti i valori del PM10 nei 2 giorni di monitoraggio in Via Mazzini. A fronte di una immissione di inquinanti non particolarmente massiva, è importante sottolineare che le condizioni meteo registrate sono state favorevoli alla dispersione degli inquinanti, sia a causa del vento che della pioggia.

Restano critici i rilevamenti per quanto riguarda l’inquinamento acustico. Decibel sempre fuorilegge, due giorni su due.

E’ questo il quadro complessivo emerso a Potenza dalle analisi compiute dal Treno Verde, la storica campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato italiane realizzata con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e con il contributo di Enel Green Power.

La campagna ha lo scopo di monitorare lo stato dell’inquinamento atmosferico e acustico nelle città italiane attraverso il monitoraggio del laboratorio mobile Struttura Operativa laboratorio di prove e misure di RFI (Rete Ferroviaria Italiana) e di informare e sensibilizzare i cittadini sul consumo e risparmio energetico, utilizzo delle fonti rinnovabili nonché sulle buone pratiche messe in campo da moltissime città italiane ed europee verso la sostenibilità ambientale ed il conseguente miglioramento della qualità della vita.

Le analisi presentate sono il frutto delle 48 ore di monitoraggio effettuate dal laboratorio mobile di RFI (Rete Ferroviaria Italiana), posizionato in Via Mazzini, nei pressi del civico 51 – nelle intere giornate di mercoledì 7 a giovedì 8 marzo. Secondo quanto emerso dalle analisi del laboratorio mobile di RFI, nei due giorni di monitoraggio, sono risultati sotto controllo i valori di benzene, biossido di zolfo, monossido di azoto, monossido di carbonio e ozono.

Per quanto concerne i valori relativi alle polveri sottili, altamente dannose per la salute dell’uomo, queste si sono sempre mantenute al di sotto della soglia di guardia, non superando mai il limite giornaliero di 50 mg/m3 previsto dal DL n. 155 del 13/08/2010. Il valore massimo ottenuto nei due giorni è stato quello dei 50 mg/m3, registrato nel primo giorno di osservazione.

Risulta importante evidenziare che in città si raggiungono dei picchi preoccupanti nelle ore di punta, specialmente in prossimità degli orari di entrata ed uscita delle scuole (13.00/14.00) e di maggior affluenza nei negozi (19.00).

Queste osservazioni si evidenziano anche dalle analisi compiute dall’equipaggio del Treno Verde che, con strumenti scientifici forniti da Con.Tec, una centralina portatile che consente di fare monitoraggi itineranti, ha effettuato un’ istantanea delle polveri sottili ad “altezza uomo” nella giornata del 7 marzo 2012 dalle ore 12.15 alle 14.30 circa.

Il percorso del rilevamento è partito da via Tammone per chiudersi in via Giuseppe Mazzini; gli scambi principali in via Anzio, via del Gallitello, viale Firenze, via di Giura, via Lazio. In particolare sono stati rilevati picchi (PM10: 62,4; PM2,5: 31,9) – in via del Gallitello incrocio via Verrastro e in via Anzio tra le 13.00 e le 13.30 a ridosso dei complessi scolastici presenti lungo il percorso. Nella media oraria si evince tuttavia un dato che non oltrepassa i limiti previsti dalla legge.

Specifichiamo che il PM2,5 consiste in un insieme di particelle con diametro decisamente minori rispetto al PM10 e ancora più pericolose per la salute umana, perché riescono a penetrare nel punto più profondo del polmone. A riguardo, la normativa italiana prevede l’obbligo di misura del PM2,5 ma non fissa alcun limite di riferimento, mentre a fissarlo è la direttiva europea 2008/50/CE che stabilisce come limite annuo, e non giornaliero, 20 mg/m3.

“Drammatica la situazione del trasporto pubblico nella città di Potenza con il misero dato di 16 viaggi abitanti per anno: un potentino prende l’autobus solo una volta al mese- dichiara Marco De Biasi, presidente di Legambiente Basilicata -. È un dato che indica chiaramente come gli autobus in città sono sconosciuti alla gran parte dei cittadini. Dato importante in una città che quotidianamente risulta letteralmente assediata dalle auto. Secondo quanto si evince dai dati del dossier “Ecosistema Urbano 2011”, solo 7 città in Italia vedono un numero di auto circolanti superiori a Potenza: ci sono più auto per abitante nella nostra città rispetto a Milano, Torino Roma e alle maggiori città italiane. Inoltre, l’analisi della composizione del parco autovetture cittadino risulta un’aggravante per la qualità dell’aria, poiché la quantità dei veicoli Euro 0, non conformi ai vari standard di emissione, stabiliti dalle Direttive europee, si attesta ben al 22%, secondo solo a Napoli in tutta Italia. Formare ed educare il cittadino ad un uso responsabile del mezzo privato in ambito urbano, ridurre la cosiddetta mobilità superflua e agire attraverso l’educazione ed il coinvolgimento sui comportamenti dei bambini e dei ragazzi: sono questi i presupposti per garantire un passo in avanti verso la sostenibilità a Potenza, un obiettivo che vogliamo raggiungere con la sinergia di tutti gli attori sociali e politici che hanno a cuore la tutela ambientale e la qualità della vita nella nostra città.”

Oltre ad una mobilità pubblica singhiozzante, dati molto preoccupanti sono senza dubbio quello relativi al rumore. A Potenza, come nella gran parte delle città italiane, l’inquinamento acustico continua ad essere erroneamente sottovalutato. In tutto il Paese, l’attuazione degli strumenti legislativi di lotta contro il rumore è ampiamente disattesa, nonostante l’obbligatorietà per i Comuni di provvedere alla zonizzazione acustica e di approvare una relazione biennale sull’inquinamento acustico nel proprio territorio, Potenza, come tante città italiane ne è sprovvista. E i risultati si vedono, o meglio, si sentono. Decibel fuori controllo, che superano i limiti di Legge previsti dalla normativa vigente, anche nei pressi di zone residenziali ed aree sensibili come scuole, ospedali e case di riposo.

“Nell’arco delle due giornate di misurazione, si sono avuti superamenti del limite consentito dalla legge, per quanto riguarda l’inquinamento acustico, di oltre 5 dB – afferma Luca Ricciardi, responsabile del Laboratorio mobile di RFI -. La componente principale che ha contribuito ad aumentare i livelli di rumore è stata il traffico veicolare, composto prevalentemente da mezzi leggeri, con sporadici transiti di mezzi pesanti. Vista la vicinanza di un ricettore sensibile, la clinica Luccioni, la zonizzazione acustica dovrebbe classificare la zona limitrofa al nostro campionamento in “Classe I – aree particolarmente protette i cui limiti acustici corrispondono a 50 dB diurni e 40 dB notturni. Alla luce di queste osservazioni, i livelli misurati superano di 15 dB(A) i limiti consentiti per ricettori come la clinica in questo caso. Sarebbe inoltre auspicabile e urgente – sottolinea Ricciardi-, che il Comune provvedesse a studiare e applicare un piano di zonizzazione acustica, per stabilire delle fasce di protezione e tutelare la cittadinanza dall’inquinamento acustico”.

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