Logo_Carota_Novella_di_Ispica_IGPUn prodotto italiano da scoprire: la carota. Un ortaggio che al suo interno contiene minerali: dal ferro al calcio, passando per il magnesio ed il rame. E’ la culla del beta-carotene, che viene trasformato dall’organismo in vitamina A. Infatti, viene considerato un vegetale importanti per quanti hanno bisogno di apporto vitaminico.

La carota è uno dei prodotti di vanto nel Sud della Sicilia, ad Ispica in provincia di Ragusa in particolare, capitale della “Carota novella di Ispica IGP”.

Appartiene alla famiglia della carota rossa semilunga nantese, è definita “novella” perché si semina da Settembre a Novembre, ma si raccoglie a metà Febbraio fino a Maggio.

Una carota precoce che raggiunge la maturazione commerciale già all’inizio di Giugno. E’ un prodotto da un gusto speciale, un’esplosione di colore, sapore e di profumi, infatti, ricorda il fruttato, odore caratteristico di Ispica. Freschezza e croccantezza, le sue caratteristiche.

La zona di produzione è circoscritta dal comune di Ispica a Scicli, ma alcune aree di produzione si trovano anche a Caltagirone, in provincia di Catania e in provincia di Caltanisetta. Il connubio per un prodotto giovane è dato dal clima e dalle condizioni pedo-climatiche che conferiscono al prodotto dolcezza. I terreni hanno un medio impasto tendente allo sciolto, talvolta al sabbioso, con buona dotazione di elementi nutritivi e con buone caratteristiche di profondità e freschezza. Vengono irrigati con acqua che contiene basse quantità di calcare. I terreni destinati alla coltivazione della carota vengono arati e preparati un mese prima della semina e si seguono periodi di rotazione di tre anni. La coltivazione può essere affiancata con altri ortaggi, come cereali e legumi.

Il disciplinare ammette due interventi di concimazione: uno di base prima della semina e uno di copertura.  La raccolta viene effettuata giornalmente, attraverso delle macchine raccoglitrici in grado di separare la carota dal suo apparato fogliare. Successivamente, le carote vengono lavate, selezionate, calibrate e confezionate per poi essere commercializzate due giorni dopo la raccolta.

carota

La carota Novella di Ispica fu scoperta sul finire degli anni cinquanta e gli inizi degli anni sessanta, vista la storicità del prodotto nel 2010 ha ottenuto il riconoscimento IGP (Indicazione Geografica Protetta) e nello stesso anno è nato il Consorzio della Carota Novella di Ispica che raggruppa otto aziende.

Lo scopo del Consorzio è quello di far conoscere il prodotto e le sue caratteristiche, di esaltarne le proprietà nutritive attraverso una serie di progetti e attività di promozione sia sul mercato italiano che quello estero, in modo da colpire il consumatore e renderlo consapevole, attento ai prodotti di qualità e sensibile alle tematiche ambientali.

La carota di Ispica, croccante, profumata, ricca di antiossidanti, è il complemento ideale per piatti creativi nell’ambito dell’alimentazione tipicamente mediterranea. Si presta per contorni, dolci, torte, guarnizioni e mille altre applicazioni. E’ l’ingrediente per eccellenza anche per la pasticceria. Viene usata come confettura di carote che viene fatta in tre linee: abbinata alle arance, alle carote normali e al cioccolato. Si può usare in tanti modi: dal formaggio fresco alle fette biscottate per una prima colazione.

La fantasia dei pasticcieri siciliani si è sbizzarrita ed ha portato alla nascita del cioccolato puro fondente alla carota e arancia o anche all’abbinamento della carota alla cannella. Punto d’eccellenza è il panettone alla carota. Infine, la carota viene utilizzata anche come ingrediente base per il “carotello”, una crema di liquore, che si sposa bene come aperitivo o come dopo pasto.

La carota novella di Ispica IGP è un importante prodotto che può arrivare sui mercati nazionali e internazionali in anticipo rispetto alle altre produzioni, colmando con qualità e gusto il gap produttivo di altri Paesi. Ma è un prodotto ancora poco conosciuto, in quanto la sua esportazione è maggiore rispetto all’importazione. Ad apprezzarla e a richiederla è soprattutto il mercato estero dove l’esportazione si assesta all’80% mentre il consumo nel nostro Paese si attesta al 20%.

Maria Rosaria Mandiello

 

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