Ventisette anni, salernitano Vittorio Sangiorgio è il nuovo leader dei giovani agricoltori italiani. Conduce un’azienda florovivaistica ed è stato eletto dall’Assemblea di Coldiretti – Giovani Impresa composta da rappresentanti provenienti dalle campagne di tutte le Province e Regioni italiane, in rappresentanza di oltre 40mila giovani.

Il neo responsabile dei giovani imprenditori agricoli Sangiorgio  riceve il testimone da Donato Fanelli che, concluso il mandato a livello nazionale, ha conquistato la carica di vicepresidente dei Giovani agricoltori Europei (Ceja).

“Creeremo occasioni per relazionarci in maniera aperta con tutti i giovani imprenditori di qualunque settore, lanciando un patto generazionale per confrontarci con chi intende condividere la nostra idea di crescita e di sviluppo economico del Paese – ha spiegato il neo delegato di Coldiretti Giovani Impresa -.

Crediamo anche, come giovani, – detto in particolare Sangiorgio – che la ricerca in Italia abbia molto da poter esprimere e che debba guardare molto di più alle imprese e alle loro reali esigenze rispetto a quanto non faccia oggi. E’ necessario individuare reali soluzioni innovative che esaltino l’originalità e la distintività del Made in Italy, senza percorrere strade, come quella degli ogm, che rappresentano il passato”.

Lo stesso Sangiorgio rappresenta bene l’idea di impresa innovativa e rispettosa dell’ambiente. Partendo dall’azienda agricola di famiglia, a Pagani (Salerno), ha saputo specializzarsi nella coltivazione di piante e fiori, diversificando l’attività di produzione con quella di fornitura di servizi “chiavi in mano” dedicati a turismo congressuale ed eventi cerimoniali.

Oltre a ciò, l’azienda dell’agricoltore salernitano sfrutta i principi della bioedilizia, con l’allestimento di coperture verdi con giardini pensili su edifici, migliorandone notevolmente il rendimento termico e quindi il risparmio energetico.

I dati di un’indagine Coldiretti-Swg presentati all’Assemblea Giovani Impresa della Coldiretti sulla situazione congiunturale e sulle prospettive dell’imprenditoria giovanile in agricoltura  evidenziano da parte delle giovani generazioni un sano realismo, ottimismo per il futuro e tanta convinzione nella scelta di innovare.

Per sei giovani imprenditori agricoli su dieci migliorerà nei prossimi dodici mesi. Solo uno su dieci prevede un peggioramento. Sono fortemente motivati dalla scelta di fare dell’agricoltura la professione della loro vita. Uno su tre – informa la Coldiretti – ha dichiarato di farlo per passione al di là delle circostanze che lo hanno spinto a dedicarsi alle coltivazioni o allevamento (due su tre hanno ereditato l’azienda di famiglia).

E per essere nelle migliori condizioni di riuscire hanno studiato per ottenere una laurea (31%) che risulta utile per gli adempimenti aziendali.

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