Stamattina la protesta dei pastori arriva a Roma, dove a partire dalle ore 10 si sono dati appuntamento in  Via XX Settembre 20, davanti al Ministero delle Politiche Agricole, gli allevatori provenienti dalla Sardegna, Lazio, Toscana, Sicilia, Umbria e da altre Regioni italiane, per sostenere la piattaforma di mobilitazione della Coldiretti a difesa di un patrimonio economico, sociale, ambientale e culturale unico del Made in Italy.

I pastori offriranno i veri formaggi pecorini italiani di tutte le regioni per far conoscere il frutto del proprio lavoro di cui racconteranno le speranze, le difficoltà e le contraddizioni con la sveglia alle 5 del mattino per la prima mungitura da ripetere nel pomeriggio per ottenere da ogni pecora circa un litro di latte al giorno che viene sottopagato fino a circa 60 centesimi al litro mentre solo i costi di allevamento si avvicinano all’euro. Ci sarà anche la presenza di una rappresentanza delle sette  milioni di pecore italiane a rischio di scomparsa.

Interverrà il presidente della Coldiretti Sergio Marini per illustrare i contenuti delle proposte per fronteggiare la grave crisi della pastorizia, con iniziative sul piano politico-istituzionale e su quello del mercato, dove il latte viene sottopagato dalle industrie a livelli insostenibili per gli allevatori.

La prima regione di allevamento in Italia è la Sardegna con 3 milioni di quintali, segue la Sicilia con 700mila quintali, il Lazio con 600mila, e la Toscana con 500mila.

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