Torino mi ha adottata per due anni, facendomi conoscere persone, cibi, luoghi che porto nel cuore.

Uno degli ultimi posti visitati è stato il Castello di Rivoli, sede del Museo d’Arte Contemporanea con una prestigiosa collezione e sale che ospitano grandi mostre temporanee.

La storia del Castello di Rivoli non fu tanto gloriosa.
“Attraversò dapprima un periodo di declino, dovuto alle contese tra francesi e sabaudi e, in seguito, ospitò il re Vittorio Amedeo II ormai in preda a turbe mentali dopo la propria abdicazione. Diventato una caserma nel 1833 per volere del comune di Rivoli, il castello fu danneggiato pesantemente durante la Seconda Guerra Mondiale. Bisognerà attendere il 1979 perché l’edificio, in gran parte fatiscente, venga ristrutturato”.
Nel 1977 è entrato a fare parte Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO proprio per la sua bellezza, per il suo valore architettonico e, ovviamente, per la ricchezza della sua storia.
Acquisito dalla Regione Piemonte nel 1978. Nel 1984 viene fondato il Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli, che espone diverse opere e vanta la presenza di una biblioteca specializzata, di archivi e di un centro multimediale.
La passeggiata al castello-museo ha qualcosa di suggestivo: si respira la storia, si notano i segni e i resti delle sue vite passate, si ammira l’arte del “contemporaneo”, che per nulla, a mio avviso, contrasta con il contesto, anzi, si amalgama perfettamente: le opere sembrano nate per essere lì.

Per chi volesse viverlo…
Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea