Quando penso alla piccola cittadina di Nemi, all’interno del Parco Regionale dei Castelli Romani, la parola che mi viene in mente è “dolcezza”, riferita alla dolcezza del clima, del paesaggio e della dimensione davvero a misura d’uomo.

Da Goethe a Byron, da Stendhal a D’Annunzio è lunghissima la lista degli artisti e letterali che nel tempo si sono lasciati incantare da questo luogo che dall’alto del suo poggio si affaccia graziosamente sul lago omonimo, le cui sponde rientrano interamente nel territorio comunale.

I reperti di Nemi

D’altra parte il lago era già un apprezzato luogo di svago in epoca romana e non a caso il suo nome sembra derivare da Nemus Dianae, ovvero bosco di Diana, dea a cui era dedicato un tempio i cui resti si trovano nei pressi del lago ma che un tempo, quando il bacino era più esteso, si trovava sulla sua riva.

A ciò è anche collegato il ritrovamento di due navi romane lunghe circa ottanta metri con cui venivano inscenate battaglie navali nel lago.

I due preziosissimi reperti andarono purtroppo distrutti nel corso della Seconda Guerra Mondiale e, attualmente, nel museo che si trova sulle sponde del lago si trovano i due modelli ricostruiti in scala 1:5 in base alle foto degli originali e diversi reperti scampati alla distruzione.

Cosa vedere a Nemi

Nemi conserva il suo impianto urbanistico del Seicento, per cui oltre alle splendide vedute sul lago di cui si può godere soprattutto dalla Piazza Umberto I, offre un intrico di viuzze e scale.

Nell’esplorazione si incontrano botteghe artigiane, ristoranti e negozi che offrono le specialità del posto, soprattutto pregiati salumi e ancor di più le fragole che nel mese di giugno vengono celebrate da una famosa sagra che attira numerosissimi visitatori.

Nella Piazza Umberto, tra un’occhiata verso il lago e un’altra verso le graziose case, non sfugge la singolare statua bronzea della Grande Madre realizzata dallo scultore Luciano Mastrolorenzi.
Tra gli edifici di rilievo va segnalato il Palazzo Ruspoli, il cui corpo originario, realizzato prima dell’anno Mille, ne fa il più antico castello della zona. La trasformazione da castello a palazzo nobiliare avvenne nella seconda metà del Cinquecento a opera della famiglia Frangipane che lo acquisì nel 1572.

Da non perdere nemmeno una visita alla cinquecentesca chiesa parrocchiale di Santa Maria del Pozzo, una delle più belle dell’area, che custodisce un pregevole trittico ligneo della prima metà del Cinquecento e un organo di metà Ottocento.
L’altro edificio religioso di di rilievo Nemi è il Santuario del Santissimo Crocifisso, ai margini del paese, che venne realizzato nel 1637 per volere del Marchese Mario Frangipane.

Grazie alla sua suggestiva posizione panoramica, come un balcone che si affaccia sul lago e al suo clima mite che non conosce inverni troppo rigidi né estati troppo afose, Nemi è uno dei luoghi più amati tra i Castelli Romani, anche grazie alla capacità di aver mantenuto vive le tradizioni culturali ed enogastronomiche che raggiungono il loro culmine con le manifestazioni ad esse dedicate.

Nemi è bella in ogni periodo ma quello maggiormente consigliato coincide con la fine della primavera quando le strade del paese brillano di rosso per la presenza delle gustose fragole e fragoline della zona.

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