Le “fraschette” sono sempre state una meta amata ed ambita per le gite fuori porta ai Castelli Romani, perché è in questi locali-osterie che ci si può sedere a mangiare la porchetta di Ariccia, diventata IGP nel 2011.

Con la sua crosta croccante e la morbidezza delle sue carni, la porchetta è il simbolo di questa cittadina con un centro storico che non delude.

Meritano più che uno sguardo il Complesso Monumentale Chigiano, le opere del Bernini ed il Santuario di Santa Maria di Galloro.

Il disciplinare della porchetta di Ariccia

La Porchetta di Ariccia è un prodotto di carne suina con un peso tra i 27 Kg. e i 45 Kg. Può essere, inoltre, ottenuta anche come tronchetto con un peso fra i 7 Kg. e i 13 Kg.

Il tronchetto è la porzione della mezzena di suino, compreso fra la terza vertebra dorsale e l’ultima vertebra lombare.

Le caratteristiche peculiari del prodotto sono: la crosta, che ha nella parte superiore una consistenza croccante, colore marrone e gusto sapido; nella zona sottopancia, la crosta può presentare consistenza morbida. La carne sapida e di colore fra il bianco e il rosa è arricchita dall’uso sapiente del rosmarino, del pepe e dell’aglio.

La croccantezza della crosta, che rappresenta una delle principali caratteristiche distintive del prodotto, è ottenuta attraverso un’adeguata cottura, rimanendo inalterata anche dopo svariati giorni dalla cottura.

La “Porchetta di Ariccia” IGP si commercializza nella tipologia intera o in tronchetto, ovvero confezionata intera, in tranci o affettata.

Il Palazzo di Città di Ariccia (Roma)
Il Palazzo di Città di Ariccia (Roma)

ARICCIA (1)

Il pane di Genzano IGP

Ad una manciata di chilometri da Ariccia c’è Genzano di Roma, un altro bel paese da godersi con una passeggiata, in particolare in occasione della sua famosa “Infiorata”.

Qui nasce il primo pane a marchio IGP in Europa il quale, d’altronde, si sposa perfettamente con la porchetta di Ariccia. Viene fatto con lo stesso metodo da oltre 300 anni, ed i suoi abitanti ci tengono a specificare che incide tutto sulla sua bontà: anche l’aria!

L’impasto viene fatto lievitare per circa un’ora e successivamente il pane, trasformato in pagnotte e filoni, viene messo a riposare in casse di legno con teli di canapa e spolverato con cruschello o tritello.

A questo punto il pane viene posto in ambienti caldi dove subirà un’altra crescita e successivamente sarà cotto al forno alla temperatura di 300°-320° C. che conferirà al pane una crosta consistente di almeno 3 millimetri.

Il lago di Nemi

Se vi affascina anche la natura e amate i laghi, andate a Nemi. Da lì potete accedere al piccolo lago vulcanico che la rende magica.

LAGO DI NEMI (1)

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