Il solstizio d’inverno è ormai un ricordo che ci regala giornate sempre più luminose. Quel freddo invernale man mano si scalda e da spazio a piacevoli ore, soprattutto se capitano di domenica o comunque in una giornata in cui non ci tocca lavorare, e allora che si fa? Si va!

Si va in cerca di posti belli, che mai abbiamo visto o che rivedremmo con piacere. Benevento non l’avevo mai vista, studiata sì, ammirata sì, ma sui libri, ahimè.

Ed ecco una miniguida alle 5 cose da vedere nella città dei Sanniti, dei Romani e dei Longobardi in un solo giorno:

1. ROCCA DEI RETTORI (o CASTELLO)
Una sintesi perfetta tra l’arte dei romani, dei sanniti e quella medievale. Sorge sul posto di una smantellata fortezza longobarda, eretta a sua volta sull’arce romana che dominava la via che da Benevento conduce ad Avellino. Il torrione angolare è la parte strettamente longobarda e il palazzo dei Governatori Pontifici a pianta rettangolare è la parte più medievale. E’ sede della Provincia di Benevento.

2. ARCO DI TRAIANO
Un monumento di rara bellezza che lascia sbalorditi, non solo per la sua maestosità ma anche per via del suo ottimo stato di conservazione. Infatti, è il simbolo per eccellenza della città di Benevento. L’arco si presenta come uno dei meglio conservati di tutta Italia.

La sua costruzione fu iniziata nel 114 d.C. per celebrare l’apertura della via Traiana, una strada alternativa alla via Appia, che serviva a collegare Benevento a Brindisi in maniera più veloce. Le sue decorazioni celebrano l’operato politico e militare dell’ Optimus Princeps con un ciclo di rilievi sulle due facciate: sul fronte verso la campagna, le imprese di Traiano nelle province conquistate e, sul lato rivolto verso la città, scene di pace ed elargizioni dell’imperatore in Italia.

“E questo è uno dei pregi più notevoli del monumento nostro, il quale, a differenza di altri e della colonna Traiana, in ispecie, che non portano raffigurati se non i soli fatti militari, riepiloga nei suoi quadri e bassorilievi tutta la vita del sommo Imperadore, militare, civile, sacra, pubblica e privata” ci narra l’architetto Almerico Meomartini.

3. CHIESA DI SANTA SOFIA
E’ una delle costruzioni longobarde più singolari e atipiche per la disposizione dei pilastri, che sono disposti radialmente e non in conformità; per la pianta, che si presenta prima circolare, poi stellare per poi tornare circolare. Caratteristiche particolari possiedono anche le volte, che sono prima quadrangolari poi romboidali e poi ancora triangolari. E’ stata definita “geniale architettura del primo medioevo”. Dal 2011 la chiesa è iscritta nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

4. HORTUS CONCLUSUS – luogo per la riflessione
L’Hortus è un’opera unica nel suo genere, un museo a cielo aperto che contiene le opere di Mimmo Paladino, uno dei maggiori esponenti della transavanguardia. Realizzata nel 1992. Il luogo dove è possibile ammirare l’installazione è un orto dell’ex convento di San Domenico. Il percorso dell’hortus si intreccia il mito e la storia, poiché le opere presentano spesso tracce di mitologia, come il cavallo con la maschera aurea sul volto, che porta riferimenti al cavallo di Troia e alla maschera di Agamennone.

5. TEATRO ROMANO
E’ tra i teatri antichi conservati uno dei più grandi e più belli, riportato alla luce intorno al 1920.Il teatro romano è una costruzione che risale agli inizi del II secolo d.C. Fu costruito per volere di Adriano e poi fu ampliato da Caracalla.

In origine era costituito da tre ordini di venticinque arcate, oggi sono sopravvissuti soltanto il primo ordine e buona parte del secondo. La struttura può arrivare ad avere una capienza di oltre diecimila persone, ed ancora oggi la sua ottima acustica permette di organizzare eventi musicali e teatrali soprattutto nel periodo estivo.

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