Mi capita spesso di ascoltare discorsi nei quali si fa una tremenda confusione tra agnello e abbacchio.

Tanto per iniziare si parla dello stesso animale o più precisamente del piccolo della pecora.
Viene considerato agnello l’ovino che va dai 7 ai 13 chili e che quindi sia stato già svezzato ossia abbia già mangiato erba.

L’abbacchio o più semplicemente agnellino da latte ha poco più di un mese e raggiunge il peso medio di 5-6 chili ed è stato alimentato solo con latte materno.
La differenza si può notare soprattutto nel colore delle carni, le quali sono più rosse nell’animale adulto, mentre l’abbacchio si presenta di un rosa pallido, sinonimo della sua alimentazione esclusivamente da latte.
Anche dal profumo sono distinguibili le due categorie, nell’agnello sicuramente si avvertirà un odore più selvatico rispetto a quello da latte molto più tenue e delicato.

In entrambi i casi si tratta comunque di carni rosse, è quindi importante – quando le si cucinano – di non superare il grado di cottura, cercando di lasciarle leggermente rosee e morbide al centro.
Le erbe – che a mio avviso si abbinano alla perfezione a questo tipo di carne in maniera interessante – sono il timo, il rosmarino e la santoreggia.

Marco De Luca
Chef

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