VIGNETIChiara Risolo. La nostra era una conoscenza “virtuale” come si usa ora, tra professionisti della comunicazione. “Alla cortese attenzione della redazione, con preghiera di…..etc etc, eventi, vip, persone, fatti”.

Una professionista arrivata, una testata prestigiosissima, la gestione di una rubrica, quello che si dice nel mondo della stampa che conta, una che fa il bello e il cattivo tempo, uscire sul suo giornale e avere un articolo, ma che dico, un trafiletto, una foto, era, per una addetta stampa, aver fatto bingo!

E dopo tanti Flavio, Silvio, Veronica, Naomi, veline e calciatori, attori e comparse, personaggi di carta, da una Milano caotica e frenetica, una vita fatta di orari impossibili e di apericena, una Milano da bere gli eventi, dove non si può assolutamente mancare, oggi la ritrovo in Toscana, bella in jeans, solare e divertente, anche divertita dal mio stupore, con il suo compagno Alessandro e Ginevra.

Ma soprattutto la ritrovo nel verde, in un mare di verde punteggiato di fiori in una campagna fatta di filari, le rose che prima aveva sulla sua scrivania, oggi sono cespugli che li sottolineano, messi a determinare la salute dell’uva, una ragazza/donna serena e soddisfatta, che porta all’asilo il suo splendore di bimba.

La Chiesa del paese, l’asilo, le nuove compagnie, e poi le ricette, lo scoppiettare della legna nel camino di casa, la cucinona piena di rame lucido, e poi i profumi di casa, il divertente ritmo stagionale delle ricette, il borbottio delle marmellate al fuoco, i pomodori e il basilico, ancora fresco, mazzi di odori.

Oggi Chiara parla di vino, con competenza, il vino lo lavora, lo studia, ha imparato le cadenze della natura, del tempo, le attese, i colori, le foglie. E poi i cavalli, le grida stridule degli uccelli, i silenzi della notte, il caldo abbraccio del suo compagno, Ginevra che dorme nella stanza accanto, il suo più bel viaggio….dalla sua camera alla camera di Ginevra.

Ed ecco che comincia questa chiacchierata a 3 voci, con Alessandro Filippini e Chiara Risolo: 
Abbiamo cominciato tirando fuori dal cassetto dei sogni la nostra idee. Alessandro è un esperto conoscitore di vino, competente, lui il vino l’ha sempre amato, seguito, studiato. Abbiamo deciso di trasformare un’idea in una scelta di vita, dove il vino era il motivo e il motore, la mente ha pensato al lavoro che diventa business e poi con il cuore e la passione abbiamo dato un’anima a questa scelta. E poi ci siamo rimboccate le maniche, letteralmente.
Ma il vino,che vino?
Abbiamo cercato una “identità” vinicola, per un anno, in lungo ed in largo, bevendo e assaggiando, studiando e ascoltando. Abbiamo cercato persone, visto e studiato terreni, zone, peculiarità, parlato, ascoltato, proprio per dare un senso al nostro progetto, con umiltà. Poi la decisione di fermarsi nella zona “magica” di Suvereto in provincia di Livorno, nell’angolo di paradiso che ha dato vita al Sassicaia e l’Ornellaia, e dopo un margine ragionevole di attesa è nato Orosso, un Sangiovese vinificato, produzione che affianca quella dell’olio, il Frantoro, un extravergine d’oliva di nuova generazione ma con attenzione e cura alle vecchie tradizioni e ai vecchi sapori toscani….ma in cantiere c’è anche un Vermentino, il Ginevra.

Oggi, stiamo crescendo la nostra “creatura”, La Terre Filippini, la scelta del nome, l’etichetta, la bottiglia, la presentiamo con orgoglio, stiamo ricevendo fiducia e approvazione….la creatura sta crescendo e noi insieme a lei.
Ma voi che cosa chiedete al vostro vino?
Che sia Super, un supertuscany, che sia come i toscani, testardo e deciso, forte ma tenero e dolce, aperto ed elegante, vero, che racconti il nostro amore per questa terra, che sia sincero…..il nostro leit motive “Noi abbiamo imbottigliato la verità, sta a voi raccontarla”.

 

Cristina Vannuzzi

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