napoli_museo_capodimonteNAPOLI. Una giornata evento che ha aperto le porte ad un progetto di recupero degli antichi sapori. Un evento per tornare a quei sapori che venivano coltivati a Napoli sin dal periodo borbonico.

Dall’orto agli alberi da frutta fino alla coltivazione d’ananas, all’epoca molto più che esotica, fino alla manifattura delle porcellane. E’ avvenuto a Napoli sabato scorso, in occasione della Festa di San Clemente, data in cui il Giardino storico di Capodimonte è stato aperto ai turisti.

Il progetto ribattezzato “il giardino delle delizie” ha previsto il ripristino delle antiche produzioni impiantate nel periodo borbonico. Il programma molto ricco è stato un letterale viaggio a ritroso con una visita guidata ai luoghi con cenni sulle produzioni naturali nell’orto a cura degli esperti di Slow Food.

Durante la giornata è stato presentato anche il progetto di valorizzazione del Real Bosco di Capodimonte curato dal Mibact. Un modo per far tornare il Real Bosco all’antico splendore facendolo diventare centro nevralgico della cultura partenopea. E spesso la cultura parte dalle tradizioni enogastronomiche. Che siano quelle del cibo di strada o quelle del vino poco importa.

Le produzioni, pizza compresa, hanno subito un tuffo nel passato tramite delle presentazioni storiche così da recuperare i sapori e i luoghi della tradizione. Un processo di rigenerazione che rientra a pieno nel progetto. La giornata si è conclusa con Enzo Coccia, patron della “Pizzaria la Notizia”, segnalata dalla Guida di Slow Food Editore “Osterie d’Italia 2014” nella sezione “La pizza e il cibo di strada a Napoli”, e ai numerosissimi visitatori è stata offerta una degustazione della Pizza Dop con le Papaccelle napoletane e gli antichi pomodori di Napoli, presidio Slow Food a coltura nel giardino Torre dalla Comunità del Cibo del Real Bosco di Capodimonte.

Un’occasione per guardare ai prodotti enogastronomici del nostro territorio oltre che valorizzare bellezze di casa nostra.

Maria Rosaria Mandiello

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