Il Consorzio di Tutela Vini del Soave conferma anche quest’anno la scelta di ridurre le rese a 13 tonnellate per ettaro sia per la Doc Soave che per la doc Soave Classico in linea con quanto già perseguito la scorsa stagione. Al terzo anno dall’applicazione della misura si registra un concreto riequilibrio della produzione tra il Soave prodotto e quello consumato a chiaro beneficio dei prezzi di mercato.

Nei primi sei mesi del 2011 infatti l’imbottigliato ha registrato un incremento del 5% rispetto all’anno precedente. Particolarmente positivo il trend per il Soave Classico che vede quest’anno ridotte le giacenze al minimo storico.

Da un punto di vista quantitativo si prevedono 640.000 quintali d’uva – in linea con quanto prodotto lo scorso anno – per quasi 450.000 hl di vino. Cresce invece la qualità: le uve sono in ottimo stato con grappoli che si presentano allungati ed acini distanziati. L’arrivo di temperature in linea con la media stagionale e le buone escursioni termiche tra il giorno e la notte rappresentano le premesse per un ottimo millesimo.

Confermato anche il nuovo ruolo dei Consorzi di Tutela in base alla riforma OCM vino. Al Consorzio di Tutela, fino ad oggi confinato nei limiti della volontarietà, viene riconosciuto il ruolo di organizzazione interprofessionale per la DOP o DOC di riferimento, acquisendo nuove competenze che interessano tutti gli utilizzatori della denominazione.

Non più quindi solo tutela e promozione, ma anche gestione diretta di tutta la denominazione: il ruolo del consorzio non è più solo espressione di un gruppo di produttori soci che, se sufficientemente rappresentativi delineano le politiche della denominazione, ma un vero e proprio tavolo di sintesi (erga omnes) per coordinare l’attività delle diverse categorie interessate alla produzione e commercializzazione della DOP.

A fronte di previsioni vendemmiali più che positive e in considerazione dell’equilibrio raggiunto tra offerta e domanda, nell’ambito del consiglio di amministrazione del Consorzio si sta riflettendo sulla potenziale introduzione delle fascette di Stato per monitorare con una ancor maggior precisione i flussi commerciali.

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