Nell’ultima giornata mondiale sullo spreco alimentare vi abbiamo proposto questa iconografica che mostra come lo spreco alimentare sia un problema tutt’altro che risolto.
In Italia si sprecano dai 10 ai 20 milioni di tonnellate di cibo all’anno, circa 108 Kg di cibo che equivalgono a 2 piatti di pasta buttati al giorno. Questo ovviamente comporta un spreco di denaro, non solo per il consumatore ma anche per il venditore che si trova a dover buttare quantitativi di cibo non venduto e altamente deperibile.
Mentre le istituzioni lavorano per la sostenibilità ed i riflettori si sono da poco spenti sull’Expo, ecco che fanno capolino loro, giovani italiani che con l’innovazione tentano fattivamente di ridurre lo spreco alimentare ed economico.
Social, Sharing e Mobile queste le parole chiave che accomuna tutte queste app rigorosamente made in Italy.

LAST MINUTE SOTTO CASA, nata ai piedi della Mole Antonelliana da Francesco Ardito, ha lo scopo di mettere in rete a fine giornata le offerte scontate dei piccoli negozianti di quartiere, alimentari e minimarket che propongono frutta, formaggi, gastronomia e alimenti di varia natura che altrimenti rimarrebbero invenduti e finirebbero nella spazzatura. Le offerte a fine giornata vengono notificate a tutti coloro che accedono, previa registrazione, con un alert via mail suddivise per categoria di cibo e per distanza predefinita.
Un’app utile per tutti, sia per i negozianti che in questo modo possono vendere prodotti, sì scontati, ma che altrimenti avrebbero dovuto buttare, sia per gli utenti che hanno la possibilità di acquistare generi alimentari comunque freschi ma a prezzi scontati.
Ad oggi l’app annovera un network di circa 750 negozi particolarmente diffusa nel Nord Italia potrebbe migliorare la sua diffusione anche nel resto dell’Italia.

Stessa cosa avviene su MY FOODY, progetto di social innovation lanciato a Milano nel Marzo 2015. Piattaforma di e-commerce per la compravendita di eccedenze alimentari cerca di creare un ponte tra la GDO ed i consumatori.

Veloce e conveniente anche in questo caso la parola d’ordine è convenienza. Prodotti che entrano di diritto nel carrello di My Foody sono tutti quelli che rispondono a tre criteri: prossimi alla scadenza, imperfezioni nel packaging ed eccedenza. Comune anche il modo di contattare gli utenti della piattaforma, gli addetti alle vendite caricano i prodotti mentre i consumatori vengono informati in base alla vicinanza geografica delle offerte in essere.

Certo siamo ancora lontani dalla risoluzione completa del problema ma queste app contribuiscono in modo semplice ad arginarlo. Applicazioni dove la parola chiave è vittoria, sì perché a vincere in questo caso sono proprio tutti, i clienti che possono usufruire di sconti ed agevolazioni d’acquisto ed i negozianti che possono vendere prodotti che altrimenti andrebbero buttati.
Il Pianeta ringrazia….

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