“Il decreto legislativo sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili approvato qualche giorno fa dal Consiglio dei Ministri è un ulteriore passo avanti che orienta l’Italia verso lo sviluppo sostenibile”. Lo ha affermato il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo.

“Ed è importante – prosegue il Ministro – che questo provvedimento sia stato assunto mentre a Cancun comincia la Conferenza Mondiale sul Clima che vede nello sviluppo delle rinnovabili una delle principali misure delle politiche per il contenimento delle emissioni di gas serra”.

Il decreto recepisce la direttiva europea 28/2009 e riorganizza l’intero settore tenendo conto dei target di produzione di energia da rinnovabili (il 17% entro il 2020) fissata dagli accordi internazionali sottoscritti dall’Italia.

Sul fronte delle autorizzazioni, che sono di competenza regionale, si definiscono tre percorsi sulla base della dimensione dell’impianto: la comunicazione per gli impianti più piccoli, la dichiarazione inizio lavori per gli impianti medi, l’autorizzazione unica per gli impianti più grandi. A tal proposito il Ministero dell’Ambiente ha emanato nel settembre scorso le linee guida per le Regioni in materia di autorizzazione unica.

Per quanto riguarda gli incentivi si prevede, dopo un periodo transitorio, l’abbandono del sistema dei certificati verdi e si focalizzano gli incentivi sull’energia prodotta dagli impianti. I nuovi meccanismi di incentivazione prevedono tariffe per i piccoli impianti (fino a 10 MW) mentre per gli impianti di potenza maggiore si applicherà un sistema di aste al ribasso.

Tra gli obiettivi primari quello di diminuire gli oneri “indiretti” per i soggetti che intendono realizzare impianti alimentati da fonti rinnovabili attraverso lo snellimento delle procedure e l’accorpamento delle competenze, prevedendo forme di semplificazione che interessano le fasi di autorizzazione, di connessione alla rete elettrica nazionale, di esercizio degli impianti fino alla loro dismissione. Tale diminuzione consentirà di ridurre, nel tempo, i costi specifici di incentivazione a carico dei cittadini nelle bollette.

Sono previsti inoltre incentivi per il biometano, un fondo a favore dello sviluppo del teleriscaldamento, un potenziamento del sistema di incentivi per l’efficienza energetica, attraverso i certificati bianchi e fondi in favore dello sviluppo tecnologico ed industriale. Per quanto riguarda gli impianti a biomasse si prevede nella fissazione delle tariffe di tener conto delle oscillazioni dei costi della materia prima.

Per quanto riguarda il terreni agricoli si fissa un limite del 10% nella quota di appezzamenti utilizzabili per la produzione di fonti rinnovabili.

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