Le più di 1700 segnalazioni, tra osterie tradizionali, trattorie e ristoranti familiari, enoteche con cucina e agriturismi, disegnano come sempre la geografia della cultura del cibo, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, con l’attendibilità garantita dai quasi mille collaboratori Slow Food del territorio e dalla professionalità di una redazione affiatata.

Rispetto all’edizione 2010 sono state inserite 141 nuove osterie. Tra le interessanti novità di quest’anno ci sono le cartine create in collaborazione con il Touring Club Italia.

Tra gli inserti, segnaliamo quello dedicato ai pesci d’acqua dolce di Lombardia e ai locali che li servono con rigorosa attenzione alla tracciabilità.

Altra interessante novità: un percorso tra le “vecchie glorie” della guida: osterie che, presenti su Osterie d’Italia fin dalle prime edizioni, hanno poi compiuto un cammino diverso evolvendosi nello stile di cucina o di servizio e praticando prezzi di conseguenza più alti, pur mantenendo fedeltà alla gastronomia di territorio e, spesso, di tradizione.

Si è così voluto fare un omaggio sia ai lettori sia a quelle belle realtà di ristorazione che sono state un pezzo della storia della guida.

La Chiocciola di Slow Food, «il riconoscimento più importante, assegnato alle osterie che ci piacciono in modo speciale per l’ambiente, la cucina, l’accoglienza», come spiega Paola Gho, quest’anno è stata assegnata a 226 locali.

Il Piemonte con 25 indirizzi, è la regione con il maggior numero di osterie premiate, seguita dalla Lombardia (23), Veneto(20), Toscana (19), Campania (18). Seguono Lazio (16), Sicilia (14), Calabria (14), Emilia Romagna (13), Puglia (11), Basilicata (9), Friuli Venezia Giulia (9), Liguria (9), Alto Adige (8), Trentino (7), Marche (7), Abruzzo (6), Umbria (6), Sardegna (84) Molise (1), Valle d’Aosta (1).

Due altri simboli (una bottiglia e una mezzaluna di formaggio) premiano poi, rispettivamente, le cantine più fornite e i locali che presentano la migliore selezione di caci; una segnalazione particolare è inoltre riservata ai locali accessibili ai disabili e a quelli che offrono menù adatti agli intolleranti al glutine.

Slow Food – associazione internazionale che promuove il piacere del cibo e del vino, diffonde l’educazione del gusto, tutela la biodiversità agroalimentare, promuove una nuova agricoltura – è anche una casa editrice specializzata in guide enogastronomiche e turistiche, ricettari, manuali e saggi sui temi dell’alimentazione; per realizzare Osterie d’Italia 2011 si è avvalsa di centinaia di collaboratori che hanno verificato indirizzi già conosciuti e ne hanno ricercati di nuovi, garantendo l’affidabilità e il costante rinnovarsi della pubblicazione.

«Tradizione e territorio possono essere, lungi dal significare ripetizione e monotonia, una splendida palestra di originalità: non mi stancherò di dire che le cucine regionali conservano, per chi ha la voglia e la pazienza di interrogarle, una ricchissima messe di preparazioni che spesso, per accomodante pigrizia, vengono ignorate per ripiegare su ricette facili e straconosciute» Paola Gho, curatrice della guida.

Ecco le chiocciole per la Campania:

‘A paranza – Atrani (SA)

Valleverde Zì Pasqualina – Atripalda (AV)

Il focolare – Barano d’Ischia (NA)

Nunzia – Benevento

Grillo d’oro – Bisaccia (AV)

Le quattro fontane – Casagiove (CE)

La pergola – Gesualdo (AV)

Fenesta verde – Giugliano in Campania (NA)

La torre – Massa Lubrense (NA)

Lo stuzzichino – Massa Lubrense (NA)

Trattoria Di Pietro – Melito Irpino (AV)

La taverna dell’arte – Napoli

Osteria del gallo e della volpe – Ospedaletto d’Alpinolo (AV)

Fattoria Alvaneta – Padula (SA)

Angiolina – Pisciotta (SA)

Abraxas – Pozzuoli (NA)

‘E curti – Sant’Anastasia (NA)

Osteria la piazzetta – Valle dell’Angelo (SA)

 

Curatrice Paola Gho

Titolo  OSTERIE D’ITALIA 2011 – Sussidiario del mangiarbere all’italiana

Prezzo  Euro 20

Pagine  912

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