In città si vedono solo i colori di vetro, cemento e asfalto? Frutta e verdura non hanno più il sapore di una volta? Gli italiani rispondono riscoprendo il piacere di coltivare e lo fanno in casa propria, su terrazzi e balconi.

L’idea dello “Urban farming” risale a Eleanor Roosevelt, che portò alla Casa Bianca il primo orto presidenziale e, recentemente, Michelle Obama ha fatto una cosa simile, attirando l’attenzione di tutto il mondo con mele, zucchine, pomodori e ravanelli.

Le stime della CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) rivelano che nel nostro Paese sono ben 4,5 milioni le persone che hanno scelto di dare spazio al pollice verde nel proprio ambiente domestico.

Secondo uno studio condotto online da FoodSaver, marchio di riferimento nei sistemi di confezionamento sottovuoto, una buona parte degli intervistati (25,9%) dichiara di avere già un orto domestico e la quasi totalità di chi ancora non ne ha uno afferma che gli piacerebbe molto coltivare frutta, verdura ed erbe aromatiche in casa propria (72,2% del campione). Verdure da mangiare a crudo o per insalate (30,7%), erbe aromatiche (27,6%), frutta (22.8%) e verdure da cuocere (18,9%) sono, nell’ordine, i prodotti che gli italiani coltivano, o vorrebbero coltivare, nei propri orti domestici.

Diversi sono gli accorgimenti da adottare per avere successo e gratificazione dalla coltivazione domestica, iniziando dall’individuazione dello spazio giusto, la conoscenza della stagionalità, e la difesa contro le basse temperature, le grandinate e i parassiti. Un’idea regalo sempre utile, quindi? Senza dubbio!

Soprattutto in considerazione del fatto che anche gli orti in città richiedono costanza e cura in ogni momento dell’anno, e che la maggior parte degli intervistati ha risposto di improvvisare (56,6%), mentre solo pochi dichiarano di aver seguito un corso di giardinaggio (13,2%) o di avere una strumentazione “professionale”, come un impianto d’irrigazione automatico (11.3%).

Ma perché gli italiani hanno riscoperto il piacere della coltivazione? Semplice moda o c’è qualcosa di più? Sebbene il periodo storico possa far pensare che la voglia di risparmio sia alla base di questo crescente interesse per gli orti urbani, solo il 17,3% l’ha indicato.

La maggior parte degli intervistati ha, invece, dichiarato di avere o desiderare molto un orto domestico per “sapere quel che mangia” (34,6%) o perché è “bio-oriented” (21%). È quindi una nuova sensibilità verso ciò che è naturale e salutare che spinge gli italiani a dedicarsi all’urban farming, ma non solo: per una buona parte degli intervistati (22,2%) gli orti domestici sono una fonte di relax.

Secondo Anne Pearson, Marketing Manager di FoodSaver, “I dati di questa ricerca sono di grande interesse per noi che ci occupiamo di aiutare le famiglie a mantenere inalterate le caratteristiche organolettiche dei cibi. Infatti, il 33,3% degli intervistati ha dichiarato di consumare subito i prodotti dei propri orti domestici e il 20,8% di usare il sottovuoto o altri sistemi di conservazione evoluta. Segno, questo, che gli italiani sono molto sensibili alla qualità e alla freschezza degli ingredienti della propria tavola”.

  • Metodologia della ricerca

La ricerca è stata condotta online, attraverso la fan page Facebook di FoodSaver Italia di nei mesi di luglio e agosto 2012 e ha coinvolto un campione di 216 persone, con un’età compresa tra i 20 e i 50 anni, residenti in Italia. Non sono stati adottati metodi di selezione del campione poiché la partecipazione è stata del tutto volontaria.

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