Sono a rischio in Italia oltre sessantamila posti di lavoro se non ci saranno adeguati impegni all’acquisto del tabacco coltivato in Italia da parte delle manifatture che peraltro realizzano sul mercato nazionale importanti profitti con la vendita delle sigarette.

 

E’ quanto ha affermato la Coldiretti che ha promosso insieme all’Organizzazione Nazionale Tabacco (Ont) la manifestazione dei coltivatori di tabacco provenienti da tutte le regioni produttrici (Campania, Veneto, Umbria, Toscana e Lazio), in occasione degli incontri bilaterali tra i rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero delle Politiche Agricole e le singole manifatture a Roma in Via XX Settembre, 20 davanti al Ministero delle Politiche Agricole. Quasi un migliaio di coltivatori italiani di tabacco hanno chiesto la sottoscrizione da parte delle manifatture degli impegni all’acquisto in Italia, che garantiscano un mercato certo e duraturo.

 

I tabacchicoltori hanno avviato la mobilitazione perché le imprese di prima trasformazione continuano a non rispettare i prezzi contrattuali  perché non hanno ancora la certezza della vendita alle manifatture.

 

L’iniziativa si è svolta in un momento  storico per la filiera tabacchicola con l’entrata in vigore della riforma della Politica Agricola che ha sancito il superamento per il primo anno dell’aiuto accoppiato alla produzione e l’avvio di un diverso rapporto commerciale con le manifatture.

 

 “Questa non deve essere una contrapposizione tra soggetti della filiera, ma un’azione di tutto il sistema Paese per garantire la sopravvivenza di una coltivazione che offre un importante contributo all’occupazione in tempi di crisi”, ha sostenuto Gennaro Masiello,  vicepresidente nazionale di Coldiretti e presidente di Ont.

 

“Quindi non è soltanto una contrapposizione tra gli attori della filiera, ma ci vuole un’azione sinergica con le istituzioni per convincere le manifatture internazionali a continuare ad acquistare il prodotto in Italia”. A tale proposito Masiello ha sottolineato la necessità che anche le altre manifatture confermino gli acquisti di prodotto italiano a volumi tali almeno pari a quelle delle scorse campagne come ha già fatto la Philip Morris sulla base dell’ accordo triennale sottoscritto con Coldiretti.

 

In Italia ci sono oltre 29mila ettari coltivati a tabacco, soprattutto in Campania, Veneto, Umbria, Toscana e Lazio, in oltre 5700 aziende che garantiscono ben 33 milioni di ore di lavoro all’anno solo nelle campagne.

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