Per secoli abili scultori di ogni epoca hanno realizzato capolavori che rappresentavano il corpo umano con estremo realismo, utilizzando il marmo o il bronzo, fino a delineare dettagli con precisione anatomica stupefacente.
Una tendenza che sembrava ormai scomparsa in età moderna, ma negli anni Sessanta negli Stati Uniti nacque un movimento di scultori iperrealisti grazie a Duane Hanson, John DeAndrea e George Seagal.
Da quel momento in poi, la scultura iperrealista si è costantemente evoluta adottando tecniche sempre nuove e variegate di modellazione, fusione e pittura della materia, per raggiungere livelli sempre più alti nella rappresentazione realistica della figura umana.
La scultura iperrealista
Le sculture iperrealistiche emulano le forme, i contorni e le dettagli estremi del corpo umano o sue singole parti creando una strabiliante illusione visiva e un’estrema verosimiglianza; sculture a grandezza naturale di persone comuni che imitano la presenza molto palpabile di un altro essere umano.
La mostra Sembra vivo!
Sembra vivo! è una mostra “supervisiva” che, tra arte e filosofia, porta a una riflessione sul significato dell’essenza del visibile attraverso opere e figure anonime a grandezza naturale che riproducono – in modo quasi maniacale – la realtà, con grande attenzione per i dettagli più infinitesimali.
La mostra è presente fino al 4 ottobre a Palazzo Bonaparte di Roma con l’esposizione di 43 installazioni dei più grandi artisti contemporanei.
Le sculture sono impressionanti, è difficile distinguere un corpo vero da un’opera d’arte tanto i dettagli sono realistici, fin nei minimi particolari.
Gli artisti esposti, 29 in tutto, provenienti da Stati Uniti, Italia, Spagna, Belgio, Regno Unito e altri Paesi, sono i più importanti protagonisti a livello internazionale: da Maurizio Cattelan (presente con opere iconiche quali i piccioni dell’installazione “Ghosts” o la famosa banana, meglio detta “Comedian”) a Ron Mueck che espone anche una gigantesca testa di uomo “Dark Place”, fino a George Segal, Carole Feuerman, Duane Hanson e molti altri ancora.
In queste immagini mostriamo alcune delle opere esposte con lo scopo di stuzzicare la curiosità e indurvi a vedere la straordinaria mostra di persona.
“Executioner” è un’opera di Brian Booth Craig, autore molto apprezzato negli Stati Uniti. Realizza opere monocromatiche terrose in bronzo, quasi sempre a grandezza naturale, che esaltano la postura del corpo umano.
“Catalina” fa parte di una serie di opere di Carole Feuerman realizzate negli anni Ottanta che raffigurano nuotatrici appena uscite dall’acqua, particolarmente realistiche grazie alla tecnica di far risaltare sul corpo gocce d’acqua che rendono il senso del bagnato.
“Andy Warhol” è una scultura sovradimensionata dell’artista giapponese Kazu Hiro realizzata scolpendo strati di silicone dall’interno verso l’esterno. Famosa anche la sua realizzazione di Frida Kahlo.
“Cornered”, di Marc Sijan rappresenta una donna anziana vestita di stracci, nella sua povertà ed espressione preoccupata, a cui tuttavia vuole restituire una certa dignità di fondo.
Dello stesso autore serbo è anche “Embrace”, incentrato sull’emotività che scaturisce dall’intimità di coppia, dall’affetto umano, ulteriormente rafforzato dall’età avanzata dei soggetti.
Di Ron Mueck è l’impressionante figura maschile sovradimensionata che esce letteralmente dal terreno (foto di copertina*). Quasi una nascita, anche se in versione adulta, con lo sguardo angosciato rivolto verso l’alto.
“Woman and Child”, realizzata in vetroresina, silicone e capelli umani, è probabilmente l’opera più famosa di Sam Jinks, incentrata sull’invecchiamento umano, in cui la donna anziana e il neonato rappresentano il cerchio della vita, quasi un gesto di umiltà nei confronti dell’esistenza.
Con “Ethyl” Tom Kuebler racconta un personaggio della vita quotidiana della classe operaia. Come nel caso della donna delle pulizie, utilizza spesso accessori come stracci, sigarette, attrezzi da lavoro per rendere particolarmente realistica l’opera.
“Turista in Scatola” è l’opera che mira a confondere e a confondersi con tutte le altre. Perché se per un attimo avete pensato che sia una scultura vuol dire che siete entrati pienamente nello spirito iperrealista.
Infatti è solo una turista, ed è viva.