Il cervello come lo conosciamo è il centro di controllo di quasi tutte le funzioni del corpo.

Ma se ce ne fosse un altro capace di regolare le nostre capacità emotive e motorie?

Ebbene si, il cervello non è l’unica sede di cellule nervose, un altro organo ne è pieno e viene sempre più studiato. Si tratta proprio dell’intestino, il ‘cuore’ dell’apparato digerente.

Il sistema nervoso enterico

Negli ultimi anni si è scoperto che proprio l’intestino contiene circa 10 all’ottava neuroni (più o meno come il midollo spinale) e altre cellule del sistema nervoso, come cellule Gliali, per il nutrimento dei neuroni, mastociti e una barriera che fa da filtro a sostanze pericolose, proprio come il sistema nervoso centrale.

Da anni a questa parte infatti si parla di ‘sistema nervoso enterico’ per fare riferimento a questa struttura semiatomica che è strettamente connesso con il sistema nervoso autonomo, andando oltre al semplice controllo dell’attività digestiva, controllando anche il benessere psicofisico della persona.

Per capirne l’importanza della comunicazione dei due cervelli basti pensare alla sua origine evolutiva.

Il prima sistema nervoso, infatti, è apparso in animali che stavano fermi in attesa del passaggio del cibo.

Il passaggio a forme di vita in movimento, capaci di procacciarsi cibo e partner ha richiesto un sistema nervoso più complesso e ‘sparso’ per il corpo, determinando il salto evolutivo che poi ha portato alla presenza di due cervelli che comunicassero tra loro.

La comunicazione fra i due organi avviene attraverso il nervo vago sulla base di neurotrasmettitori comuni. L’intestino quindi parla lo stesso linguaggio del cervello ed è in grado di funzionare in gran parte da solo, senza istruzioni dai centri superiori.

In che modo l’intestino influenza il cervello e viceversa?

Le strette connessioni tra il sistema nervoso enterico e quello autonomo fanno si che il primo sia coinvolto in varie situazioni che interessano riflessi vegetativi, come lo stress e la paura.

Ad esempio, nelle situazioni di stress vengono rilasciati nel torrente sanguigno ormoni specifici di questa condizione, come il cortisone e l’adrenalina, che inducono il sistema enterico a dare sensazioni particolari all’altezza dell’addome (le famose ‘farfalle nello stomaco’).

Quando abbiamo paura invece, si attivano i meccanismi di difesa. Per primo, lo stimolo dei neuroni enterici causa diarrea, perché trovandosi in pericolo, l’organismo deve essere ‘leggero’ per fuggire velocemente.

Mentre i mastocini inducono uno stato preinfiammatorio, tramite il rilascio di prostaglandine e istamina, per essere pronto ad attacchi lesivi da parte di un predatore.

Un altro esempio dell’impatto del cibo sul cervello è la produzione della serotonina, un importante neurotrasmettitore che svolge un ruolo fondamentale per la regolazione dell’umore.

La serotonina viene prodotta per il 95% dalle cellule distribuite lungo la mucosa intestinale e dalla microflora intestinale, l’insieme di batteri presenti nell’intestino.

Agisce su molte funzioni metaboliche ed emozionali: regola il ritmo sonno-veglia, la funzionalità tiroidea e la temperatura corporea, agisce sulla sensazione di fame e sazietà ed ha importanti funzioni anche sulla sessualità.

Un’alterazione nei livelli di questa sostanza chimica è associata ad attacchi di panico, disturbi bipolari, ansia ed emicrania.

Non dobbiamo dimenticarci però che la relazione tra intestino e cervello è a doppio senso.

Se è vero che lo stato di salute dell’intestino si riflette sul cervello, è vero anche il contrario: periodi particolarmente stressanti o la nostra capacità di affrontare ansie, paure, decisioni, possono incidere sul normale funzionamento dell’intestino con alterazioni della peristalsi (e conseguenti episodi ad esempio di stipsi o di colite) e della produzione di acidi, di enzimi, di ormoni.

Altre funzioni del sistema nervoso enterico

Il sistema nervoso enterico, non comunica solo con quello ‘centrale’ quando si parla di emozioni, ma è coinvolto, come quello automono, nelle patologie ed è importante notare come alcuni farmaci agiscano sull’uno, senza dimenticarsi dell’altro.

Ad esempio la morfina e l’eroina, agiscono sui recettori per gli oppiacei presenti sui neuroni enterici finendo per interferire con la motilità intestinale. Sempre per lo stesso motivo, i farmaci antidepressivi inducono costipazione, interagendo con altri recettori.

In malattia di origine nervosa, come il Parkinson e la malattia di Alzheimer, si è osservato che anche i neuroni del sistema nervoso enterico si ammalano, causando costipazione.

Infine, nell’intestino, si trova più del 60% del sistema immunitario, fondamentale per combattere infezioni e sostanze nocive che passano attraverso l’apparato digerente.

Il sistema immunitario si allena a riconoscere gli elementi nocivi contro cui scatenare i propri meccanismi di difesa ed a tollerare quelli utili all’organismo (flora batterica e nutrienti) tramite il contatto con le componenti alimentari digerite, col microbiota e con le molecole che esso produce a causa di stili di vita non corretti, sempre più spesso il nostro microbiota è alterato, comportando importanti fenomeni di allergie, intolleranze e malattie autoimmuni.

Non solo cibo…

L’intestino è fondamentale per la sopravvivenza ma anche per il benessere del corpo e della mente. Via via si sta scoprendo sempre di più su quest’organo ‘Intelligente’ e sulle sue funzioni a livello psicofisico.

Tutto questo ci fa pensare che quando si dice “Prendere una decisione di pancia!” È proprio vero…anche per la scienza!

Rispondi

Please enter your comment!
Please enter your name here