L’alta cucina è la protagonista indiscussa nell’ultimo libro di Hanna Lindberg. Ambientato in una Stoccolma trendy e piena di ristoranti alla moda la giornalista Solveing Berg, si trova a lavorare fianco a fianco con la critica gastronomica Vanja Stridh, una vera e propria celebrità in tutta la Svezia.
Durante l’evento “Il Cuoco d’oro”, premio che decreta lo chef più talentuoso, un colpo di pistola ferma il tempo e tramortisce la Stridh che rimane a terra davanti agli occhi di cuochi affermati, critici culinari, influencer, giornalisti, blogger alla moda. Tutti saranno coinvolti in questo omicidio, apparentemente senza senso. Uno sbaglio? Il killer voleva davvero uccidere la critica enogastronomica?
Edito dalla Longanesi e tradotto da Renato Zatti, il secondo libro della Lindberg ci porta direttamente nel magico mondo della gastronomia, tra chef stellati pronti a tutto pur di mantenere il loro prestigio e affermare la loro immagine, un mondo non tanto diverso dalla realtà.

Come ci racconta lei stessa in questa intervista.

Come mai un libro ambientato nel mondo dell’alta cucina?
Conosco molto bene questo mondo, come giornalista ho parlato molto della vita notturna di Stoccolma e dei suoi ristoranti. Ho vissuto questa realtà da vicino per molti anni. Da sempre l’ho trovata molto affascinante ma anche complicata.

C’è molta apparenza, trovi personaggi famosi che si mescolano tra la gente comune e nei ristoranti esclusivi ma se vai più a fondo trovi un lato oscuro, quello fatto di regole e tensioni che non trapelano innanzi all’ospite.

Sia i grandi chef, sia quelli che sono agli inizi della loro carriera, fanno di tutto per mantenere o migliorare la loro posizione. C’è molta gente disposta a tutto pur di arrivare al successo e per mantenerlo il più a lungo possibile.

In Italia, i programmi di cucina sono diventati dei veri e propri cult e gli chef stellati degli idoli da seguire. È così anche in Svezia? Cosa ne pensi?

All’inizio era solo un lavoro come un altro, ma adesso è cambiato anche in Svezia e nuovi ristoranti stanno spuntando ovunque. Così come chef stellati ed i loro programmi televisivi. Gli chef aspirano a diventare i migliori.

Quelli che compaiono in televisione vogliono affermare la loro grandezza rispetto agli altri. Con l’aumento del denaro, del prestigio e delle foto però aumenta anche la competizione e la gelosia tra di loro.

Solveig Berg è la protagonista anche nel tuo secondo libro. Cosa puoi dirci di lei?
Solveig Berg è una giovane giornalista di strada con un’innata predisposizione alla scoperta della verità. Agli inizi della sua carriera ha commesso un gravissimo errore che le è costato il lavoro, lasciandola alla disperata ricerca di una storia e di una seconda possibilità. La disperazione la spinge a scavare più a fondo assumendosi però enormi rischi e mettendosi in situazioni pericolose.

Ti piace cucinare? Come ti sei preparata per scrivere questo libro?
Io amo davvero il cibo, ma sfortunatamente non posso definirmi uno chef. È iniziato in un modo piuttosto insolito. Stavo attraversando la piazza principale del centro storico di Stoccolma, passando per il vecchio municipio, un grande palazzo settecentesco che in qualche modo è stato dimenticato a Stoccolma.
L’edificio mi ha letteralmente trascinato dentro. Sono entrata e per mia fortuna ho incontrato una persona disposta a farmi da guida. Dalle grandi sale alle segrete medievali. Mentre visitavo il palazzo, la storia è cominciata a farsi strada nella mia testa. Ho pensato: e se questo fosse un ristorante di lusso? E se qualcuno venisse ucciso a sangue freddo durante l’evento “Il Cuoco d’oro” mentre si consegna l’oscar al miglior ristorante? Così è cominciato il mio libro.
Inoltre, per prepararmi al meglio ho iniziato a lavorare in un famoso ristorante di Stoccolma.

Quali sono 3 piatti italiani al quale non puoi rinunciare…
Spaghetti alle vongole è uno dei miei piatti preferiti. Sono anche una grande appassionata di pizza e non posso rinunciare ad un cremoso risotto ai funghi.

Se Solveig Berg fosse un piatto quale sarebbe?
Un pesce palla. Delizioso ma molto pericoloso.

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