Il caffè non conosce crisi, soprattutto in Italia. Sarà perchè è rito prima che una bevanda simbolo, tra i pilastri del Made in Italy.

In effetti, anche nel periodo pandemico, le vendite di caffè sono aumentate raggiungendo il totale di un miliardo e 526 milioni di euro.

Non meraviglia, dunque, che questa preziosa tradizione stia per ottenere l’ambìto riconoscimento dell’UNESCO.

Il CAFFE’ IN NUMERI

Dopo la Svizzera e la Germania, l’Italia è il terzo Paese al mondo per la quantità di caffè torrefatto esportato.

Ovviamente, non coltivando caffè, importiamo soprattutto materia prima dalle zone tropicali: in testa – a coltivarlo ed esportarlo ancora “crudo” – ci sono il Brasile, il Vietnam e la Colombia.

Le torrefazioni in Italia sono circa 800, ma il maggior numero sono concentrate in Campania. Ad essa fanno seguito l’Emilia Romagna, il Piemonte, la Lombardia ed il Veneto.

E i consumatori?

Mediamente – è stato stimato – che ogni persona consuma 5 chilogrammi di caffè l’anno, mentre gli italiani si attestato sui 6 chilogrammi ed una spesa pro-capite che si aggira attorno ai 250 euro.

Nel mondo a consumarne di più sono (e non si direbbe!) i nordeuropei, mentre a consumarne meno sono i cileni.

LA CANDIDATURA

In Italia il caffè è molto di più di una semplice bevanda: è un vero e proprio rito, è parte integrante della nostra identità nazionale ed è espressione della nostra socialità che ci contraddistingue nel mondo”.

Così il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio, ha annunciato ieri l’avvenuta approvazione all’unanimità da parte del Mipaaf, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, della candidatura a patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco de “Il caffè espresso italiano tra cultura, rito, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli”.

Il futuro del “caffè espresso italiano” (è questa la dicitura univoca su cui si sta lavorando) ora è nelle mani dei vertici dell’ UNESCO. Continuerà ad essere, sempre e comunque, un rito imprescindibile, ma con questo riconoscimento otterrà maggiore lustro e tutela.

Se lo merita!

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