NAPOLI. Il termine Sciardac è un termine di origine francese che significa “bazar”. Nel corso degli anni e con l’inclinazione dialettale napoletana, detto termine, ha dato il nome all’antica gastronomia sita tra i vicoletti di Bacoli, nella strada parallela a quella che è la strada del mare, a pochi passi dall’antro della Sibilla.
Sciardac, nasce nel 1922 quando Maria, bisnonna dell’attuale patron Peppino, vendeva fascine, carbone, lardo e tutto quanto necessario alla lavorazione delle campagne, alla preparazione di conserve ed allo svolgimento delle attività casalinghe.
Con il passare degli anni, l’antico bazar ha ampliato la sua offerta, proponendo agli avventori salumi formaggi, pasta ed olii.
Sciardac si sviluppa su tre livelli diversi, ma tra loro indissolubilmente collegati.
Al piano terra, l’attuale patron Peppino Scamardella, nipote di nonna Maria ha trasformato la salumeria-bazar in una preziosa gastronomia, dedicandosi personalmente all’affinamento di formaggi e salumi. Abituare la clientela all’attenzione e dunque all’acquisto di prodotti locali o regionali (e meno nazional popolari), è ancora strada lunga, ma l’impegno e la dedizione di Peppino e della sua famiglia condurranno certamente all’importante obiettivo prefissato.
Al di sotto del livello stradale, l’antico deposito di carbone della nonna, ripulito e trasformato da Peppino nel suo personale caveau di stagionatura.
Al primo piano, la Bakery inaugurata da Tobia giovane figlio di Peppino nel settembre del 2015, rivisitando totalmente l’appartamento che fu della nonna.
Tobia, il cui tratto distintivo è il grande sorriso contagioso, subito dopo il diploma alla scuola alberghiero, ha scelto di specializzarsi in pasticceria con un corso di formazione per professionisti all’Alma ed ha girato l’Europa per approfondire le sue conoscenze.
Nella sua deliziosa sala, in cui è facile sentirsi trasportati indietro nel tempo al torpore delle domeniche trascorse a casa della nonna, propone dolci di produzione propria, della tradizione partenopea e di ispirazione internazionale.
Quello che colpisce della bakery, è l’ambiente sospeso nel tempo e nello spazio. Ricordi di viaggio, si combinano a ceramiche pizzi ed uncinetti. L’antico si mescola al moderno, rendendo l’arredo, un mix variegato di colori e di stili.
Punto di forza, dalle potenzialità ancora per certi versi inespresse è il laboratorio, occupato da personale giovane, votato al sacrificio richiesto dal mestiere scelto e pronto a mettersi in gioco.
Il calore della conduzione familiare, la responsabilità e parte dell’offerta gastronomica, rendono Sciardac una realtà simile ad un vino pronto: dotato di equilibrio, ma al quale si concede ancora, un ampio spazio di miglioramento.
Annatina Franzese