È inevitabile che durante l’alta stagione estiva la Sardegna venga presa d’assalto dai vacanzieri e che si faccia davvero fatica a trovare località che non registrino il tutto esaurito. Ormai tutte le coste dell’isola hanno preso da anni l’avvio del massimo sviluppo turistico anche se, fortunatamente, qualche lembo ancora resiste.
Appena sfiorate dai grandi flussi estivi, appannaggio soprattutto del turismo locale, vogliamo segnalare le bellissime Isole del Sulcis, Sant’Antioco e San Pietro, ricche di belle spiagge, natura rigogliosa e panorami che lasciano un segno nel cuore.


Anche se non molto note ai più, nel panorama delle isole minori d’Italia si tratta di veri giganti, dato che Sant’Antioco con i suoi 109 kmq si piazza per dimensioni al secondo posto dopo l’Elba e la stessa San Pietro (51 kmq) è la quinta.

Questo si traduce in una notevole estensione costiera e un gran numero di cale, spiagge e persino piccoli fiordi tutti da esplorare, soprattutto se si ha la voglia e la possibilità di noleggiare una barca.
Per quanto praticamente dirimpettaie, le due isole presentano tuttavia sostanziali differenze, sia geografiche che storiche.
Di Sant’Antioco quasi ci si dimentica che si tratti di un’isola, dato che ci si arriva comodamente attraversando un ponte moderno che supera il canale di circa 60 metri che la separa dal resto della Sardegna.

Va detto, tuttavia, che questa distanza in epoca antica era di oltre un chilometro e che furono i Fenici a costruire il primo terrapieno di collegamento, poi sostituito da un primo ponte in epoca romana. Per quanto abitata già in età nuragica, furono proprio i Fenici a fondare la città di Sulki dove oggi si trova l’abitato di Sant’Antioco che pertanto è ritenuto il più antico della Sardegna e, probabilmente, d’Italia.


Nel corso della storia, tuttavia, l’isola rimase quasi disabitata a cavallo tra il Trecento e il Settecento e venne ripopolata solo in epoca sabauda grazie a un flusso migratorio proveniente principalmente dalla vicina Iglesias.


Destino simile, ma con radici profondamente diverse, ebbe l’Isola di san Pietro, che ugualmente venne riabitata dopo secoli di abbandono, ma grazie a una popolazione di origine genovese che inizialmente, nel Cinquecento, era migrata a Tabarka in Tunisia per la pesca del corallo e successivamente, grazie a Vittorio Emanuele detto Il Forte, arrivò a colonizzare l’isola fondandovi in suo onore la città di Carloforte, i cui palazzi antichi e le strade ancora oggi recano un’impronta genovese.

Singolare è anche il dialetto locale o, per meglio dire, una vera e propria lingua, il tabarkino, derivazione del genovese antico con contaminazioni arabe, assolutamente incomprensibile per chi non sia carlofortino.


Entrambe le isole hanno prosperato principalmente dei prodotti legati alla pesca, soprattutto del pregiato tonno rosso, tanto che una delle manifestazioni più celebri dell’area, il Girotonno, richiama da anni esperti, degustatori e chef da ogni parte del mondo, come altrettanto celebre è diventato il ristorante Al Tonno di Corsa in cui il pregiato pesce è assoluto protagonista.

Un’altra risorsa storica per lungo tempo è stato il sale marino. Su entrambe le isole sono ancora presenti i grandi stagni delle ex-saline, oggi parte integrante del paesaggio e rifugio importante per l’avifauna, soprattutto di tantissimi fenicotteri che si vedono in quasi ogni periodo dell’anno.


Si tenga presente che San Pietro, contrariamente alla sua sorella maggiore, dista dalla costa 7 km e si raggiunge mediante il servizio di traghetti che parte da Portovesme.
Fatte queste lunghe premesse è ora di godere del trasparentissimo mare che bagna entrambe le isole.

Dove andare alle isole del Sulcis?
Sulla grande Sant’Antioco non c’è che l’imbarazzo della scelta: Cussorgia, Spiaggia Grande, Cala Sapone, Peonia Rosa, Coaquaddus, Portixeddu, Is Pruinis sono solo alcune delle più conosciute, tutte da esplorare e da godere su ogni sponda dell’isola.
A San Pietro, isola che personalmente frequento da anni, la prima spiaggia che mi viene da indicare è quella della Caletta, l’unica del versante occidentale, imparagonabile ad altre per ampiezza, colori, scenografia e tramonti emozionanti.

Ma ovviamente anche in questo caso l’isola offre un notevole ventaglio di scelte e numerose altre spiagge si trovano sui versanti orientale e meridionale, tra cui le spiagge di Giunco, Girin, Punta Nera, Guidi e la bellissima Bobba.
Per chi noleggia una barca, imperdibili sono le insenature di Cala della Mezzaluna, Cala Fico e Cala Vinagra, quest’ultima particolarmente scenografica, un vero e proprio fiordo in miniatura.
E per i romantici, ma anche semplicemente per chi vuole godere di un paesaggio tanto bello quanto ammaliante, è obbligatoria una passeggiata al belvedere di Capo Sandalo, un posto di fermarsi e soffermarsi per godere di uno dei più bei tramonti del Mediterraneo.

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