La forra più famosa della Costiera Amalfitana è sicuramente il cosiddetto “Fiordo di Furore” che tutti ammirano dal ponte della Statale 163, con bella vista sulla spiaggia e sul minuscolo borgo della Marina di Furore, dove negli anni Quaranta Roberto Rossellini girò con Anna Magnani le scene del film “Amore”.
Pochi, pochissimi, invece conoscono l’altro fiordo, anche questo con un minuscolo borgo marinaro, una chiesetta e dei visibilissimi resti di una villa romana.
Possibile?
Eh sì, anche se per visitarlo bisogna faticare un po’, dato che in questo caso gli scalini lungo cui si scende (e poi si sale) per fare questa panoramicissima escursione sono esattamente 667.


Stiamo parlando del “fiordo” della Marina di Crapolla, sicuramente uno dei punti più suggestivi del versante “amalfitano” della costa di Massa Lubrense.
Si tratta di una profonda spaccatura nella roccia, larga circa 40 metri, che si insinua tra l’alta scogliera per una lunghezza di circa 160, terminando con una bella spiaggia di ciottoli alle cui spalle di trova quel che rimane di un antico villaggio di pescatori, le cui origini risalgono all’epoca dei Romani che la chiamarono Capreole, probabile contrazione di Acra Apollonos (promontorio di Apollo) per la presenza di un tempietto dedicato al dio.


Nella parte occidentale dell’insenatura sono ancora visibili i resti della citata villa romana, con parti murarie in opus reticulatum, archi, volte e un’intercapedine che probabilmente serviva a far defluire le acque del rivo Viarito, che proviene dall’alto della montagna. Dopo essere stata abbandonata dai Romani, la località guadagnò nuovamente importanza nel XI secolo con la costruzione, poco più in alto, di una imponente e sfarzosa abbazia che rimase attiva per diversi secoli e che nella prima metà del ‘500 ospitò il poeta maccheronico Teofilo Folengo.
Oggi sui resti di quella che fu la ricca costruzione rimane solo una piccola cappella dedicata a San Pietro dove è visibile ancora qualche colonna.
L’incantevole scenario del fiordo con le antiche case purtroppo è scarsamente valorizzato e meriterebbe una impegnativa opera di recupero.


In questo luogo silenzioso oggi non abita più nessuno, le poche abitazioni di un tempo vengono utilizzate soltanto da qualche pescatore come ricovero per le attrezzature da pesca.
L’antico borgo marinaro è raggiungibile da Torca o da Sant’Agata sui Due Golfi, scendendo la lunga scalinata che porta fin giù al mare.
Il panorama è bellissimo e si possono vedere in un colpo solo tutti e sei gli isolotti della Costiera Amalfitana: il Gallo Lungo, la Rotonda, Castelluccio, Vetara, Isca e Scruopolo. Se la discesa è poco agevole ma fattibile in 45 minuti, il ritorno è decisamente faticoso e sconsigliabile nelle giornate più calde.


Per individuare invece il fiordo da mare, bisogna prendere come punto di riferimento l’isola d’Isca. Se si proviene da Positano la stretta imboccatura si trova poche decine di metri prima.
In entrambi i casi lo spettacolo è assicurato!

2 COMMENTS

  1. Hai ragione è molto bello questo angolo. Ci sono stata con la mia cara amica Antonella.

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