Le tradizioni culinarie, soprattutto quando fanno riferimento ad alcune ricorrenze, sono fortemente simboliche.
Lo è – difatti – anche l’usanza della provincia foggiana di fare il grano “dei morti”.
L’utilizzo del grano e della melagrana, segni di fertilità, buon augurio e del ciclo della vita e della morte, segnano un rituale gustoso e carico di intensità.
Le quantità possono essere gestite a piacimento, ma indicativamente possiamo dire che con mezzo chilo di grano tenero cotto, utilizzeremo 200 grammi di noci sgusciate e fatte a pezzettini, un poco di cannella in polvere, 150 grammi ci cioccolato fondente a pezzettini ed una melagrana medio piccola.
Un altro ingrediente tipico è il vincotto (sciroppo ottenuto dal mosto bollito o dai fichi), che può essere gestito in base ai gusti ed alla consistenza.
Mettete a bagno la sera prima il grano, la mattina va fatto cuocere in abbondante acqua, finché non si spaccherà. Una volta scolato per bene e freddato può essere condito con tutti gli altri ingredienti, dunque noci, cioccolato, cannella ed in ultimo melagrana e vincotto poco prima di servire.
Il composto può essere conservato per un massimo di 2 giorni in frigorifero, di solito è tradizione in quei giorni di festa che si “offra” ad ogni visita.