VIESTE (FG). La poesia dei trabucchi è una poesia triste. Loro non nascono per governare o imperare di fronte al mare, bensì per subirlo e per raccoglierne – quando è generoso – i frutti.

Se questa estate fate un giro sullo straordinario Promontorio del Gargano (e lo consiglio vivamente in moto), da Vieste a Peschici in particolare, vi imbatterete in alcuni di questi “giganteschi ragni di legno” utilizzati per la pesca a vista.

Osservarli mi piace molto, mi fa pensare ad un mondo sospeso con un tempo dilatato che ormai non ci appartiene più…ma che si può riassaporare sul Gargano tra scorci e buoni ristoranti.

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foto e testo di Antonella Petitti

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