Non importa cosa figuri nella lista degli ingredienti, ai consumatori sembra interessare di più quello che manca, o viceversa, quello che c’è in quantità maggiore: nel carrello della spesa degli italiani troviamo un numero crescente di alimenti senza glutine, senza conservanti o senza zuccheri, o in alternativa ricco di fibre o di Omega 3.

Il trend di crescita nei consumi dei prodotti free from e rich-in continua a guidare le scelte d’acquisto dei consumatori e, a sua volta, il costante aumento dell’offerta da parte delle aziende.

Un nuovo trend, quindi, analizzato dall’Osservatorio Immagino di GS1 Italy: gli alimenti che comunicano l’assenza di alcune componenti nutrizionali sono 13.153, ossia il 18,3% sull’assortimento nei supermercati e ipermercati, registrando una presenza sulle vendite pari al 26,6% con un giro di affari che sfiora i 7 miliardi di euro.

Dal confronto fra il 2019 e il 2018 emerge che tra i claim che hanno incrementato maggiormente le vendite ci sono “senza antibiotici” (+62%), “senza zuccheri aggiunti” (+9,1%) e “senza glutammato” (+4,9%). Il 2019 si è concluso con due new entry nel mondo dei claim emergenti, ovvero “senza lievito” (+1,9%) e “non fritto” (+6,1%).

Ma anche il comparto dei rich-in sta conoscendo un’evoluzione dei consumi. I prodotti che comunicano sulla confezione la presenza in assoluto o in forma maggiore di alcuni componenti nutrizionali nel 2019 sono stati 8.015 (11,2% sull’assortimento). Uno studio ha infatti confermato l’interesse delle famiglie italiane per prodotti con proteine e ricchi di fibre registrando rispettivamente una crescita del 5,7% e del 6,3%, portando così ad un progressivo allargamento dell’offerta.

Ma cosa è successo nel comparto food nel corso degli ultimi difficili mesi?

Durante il lockdown la maggior parte degli italiani ha riscoperto il piacere di stare fra i fornelli di casa, motivati soprattutto dalle numerose ricette pubblicate online da food-blogger e influencer. Fra ricette dolci e salate, molti blogger si sono impegnati a ricreare pietanze adatte anche a chi desira cucinare “gluten free”, “lactose free” o predilige piatti integrali e proteici. Benedetta Rossi, Chiara Maci e Sonia Peronaci sono tra le foodblogger italiane che durante il periodo di lockdown hanno arricchito il loro blog e profili social con video-ricette classiche rivisitate in chiave free from e rich-in, coinvolgendo così una fetta sempre più ampia dei propri follower. 

Non da meno “l’influenza di diverse celebrities, come ad esempio l’attrice americana Gwyneth Paltrow che, guidano i consumatori verso alimenti più ricercati e selezionati facendoli percepire come un vero e proprio status symbol – sottolinea il prof. Vagnozzi Non dimentichiamoci però dei millennials che, oltre ad essere i fruitori di punta, continuano a far aumentare la fiducia in questi prodotti attraverso il passaparola, un fenomeno denominato «eWOM».

Ma non è tutto, la preferenza delle persone nei confronti di questi alimenti è legata anche proporzionalmente sia all’aumento di reddito e spesa sanitaria sia a una maggiore attenzione alla salute: infatti l’emergenza Covid-19 ha portato i consumatori ad acquistare ad esempio sempre più prodotti con aggiunta di vitamine perché percepiti più rilevanti per le difese immunitarie”.

Rispondi

Please enter your comment!
Please enter your name here