RICIGLIANO (SA). E’ un antichissimo rito pastorale di origine pagana, che nei secoli è stato riadattato al culto di San Vito Martire.
Si rinnova a Ricigliano, ogni 15 giugno, giorno dedicato ai festeggiamenti in onore del santo. Non è solo una tradizione religiosa: è piuttosto un autentico filone antropologico, che rappresenta, nella sua straordinaria unicità, una delle più significative risorse territoriali.
Nel giorno di San Vito, i pastori scendono dalle montagne con le loro greggi, addobbate a festa con nastri colorati e rumorosi campanacci. Giunti presso la piccola cappella di San Vito, ogni gregge, a turno, vi gira intorno di corsa per tre volte. Con molta perizia, i pastori cercano di far compiere a capre e pecore un giro perfetto. Quando però un animale sfugge al controllo ed entra in chiesa, questo diviene proprietà di San Vito.
E il pastore potrà riscattarlo solo con un’offerta in denaro. Sempre dinanzi alla cappella, i pastori mungono pecore e capre, offrendo il latte fresco ai presenti. Ma la devozione a San Vito non riguarda solo i pastori, ma tutti gli abitanti di Ricigliano.
Anche questi compiono infatti la loro “turniata”, girando intorno alla chiesetta per il numero di volte previsto dalla tradizione. Numerosi portano con sé le cosiddette “cente”, omaggi votivi adornati con fiori e ceri.
La Turniata offre perciò al visitatore la possibilità di partecipare a un rito collettivo che ha saputo conservarsi vivo e intatto attraverso il corso dei millenni. Inoltre, dà a questi l’occasione di confrontarsi con gli stili di vita di pastori e allevatori, con le loro tradizioni legate alla preparazione dei cibi e all’artigianato tipico.
Non c’è perciò da stupirsi se, anno dopo anno, la Turniata tenda a richiamare a Ricigliano un numero di persone sempre maggiore. Divenendo col tempo uno strumento di promozione del territorio dalle straordinarie potenzialità.
Per la Turniata 2011 l’appuntamento è per mercoledì 15 giugno, dalle ore 9 in poi, presso la cappella di San Vito Martire, a Ricigliano.