Già Confucio, tra il VI e V secolo a.C., gli aveva attribuito grandi virtù per la sua capacità di crescere ben dritto, ma pronto a piegarsi se necessario. Ebbene, il bambù è stato rivalutato molto negli ultimi anni per i suoi molteplici usi, tra cui quello nel settore tessile.

E’ prodigioso per combattere la carenza di minerali che si manifesta attraverso la caduta stagionale dei capelli o la secchezza epidermica della pelle, è utilizzato nella costruzione delle capanne nei villaggi in Oriente e nell’industria mobiliera in Occidente. Nel settore tessile invece, la fibra estratta dalla polpa di bambù dimostra di essere una materia prima versatile ed ecologica, nonché una pianta fortemente resistente, dalle proprietà antibatteriche e disinfettanti: un tessuto ricavato dalle sue fibre fa evaporare il sudore in pochi secondi!

E’ un tessuto particolarmente adatto per chi pratica sport, soprattutto nelle giornate calde, ma è molto difficile reperire tali capi d’abbigliamento nei negozi comuni. Esistono tuttavia alcuni fornitori online, come Yes.life store dal quale è possibile acquistare t-shirts, leggins, pantaloni, top, calzini e tanto altro. Il bambù è anche utilizzato nella creazione di linee di intimo: GreenKnikers si occupa infatti di intimo sia in fibre di bambù che in cotone organico.

Infine, non manca il suo utilizzo anche nel tempo libero: grazie ai finanziamenti dell’Earth Institute della Columbia University è stata possibile la realizzazione di un prototipo di bicicletta in bambù. Certo il costo è piuttosto elevato (varia dai 1500 ai 2000€ a seconda del modello) ma è comunque un costo equo se paragonato a quello delle biciclette in carbonio.

 

Dopo essere testate in Ghana, dove le condizioni climatiche favorevoli permettono a questa pianta di crescere anche fino a 1 metro al giorno, sono state introdotte sul mercato americano riscuotendo anche un notevole successo. Tra i vantaggi di questa bicicletta: leggerezza, assorbimento delle vibrazioni e resistenza (ha un’affidabilità di decine di anni).

Prima di dare il via libera al bambù, occorre comunque ricordare che è importante stare attenti alla provenienza dell’articolo che stiamo acquistando. Il bambù deve essere certificato o riciclato, altrimenti potremmo mettere a rischio questa pianta, già troppo spesso vittima di sfruttamenti locali e industriali.

 

Federica Caiazzo

autrice del blog Fashion Collision

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