Un unico aggettivo contraddistingue le ciliegie: uniche e irresistibili. E’ il frutto estivo più amato, un mix di colore, gusto ed innumerevoli benefici per la salute. Sono composte per lo più da acqua e vantano proprietà idratanti e depurative, inoltre, sono un concentrato di vitamina A e C, oltre che preziosi minerali quali potassio, calcio e fosforo.

Tra le loro virtù, le ciliegie annoverano antociani e flavonoidi: potenti antiossidanti che combattono l’invecchiamento delle cellule e riducono i rischi di malattie cardiovascolari. Una dolce e golosa soddisfazione che fa anche bene all’organismo. Le leggende narrano che questo frutto era particolarmente amato dagli antichi romani ed è tra i frutti più irresistibili.

Un frutto di pregio anche in Campania che appare raffigurato negli affreschi pompeiani, anche se le prime testimonianze storiche risalgono al 1550, attribuendo la cultura del ciliegio nell’hinterland napoletano a Gaspare Ricca, che sposò una nobildonna di Marano e divenne proprietario di un vasto appezzamento di terreno che si estendeva fino all’attuale quartiere di Pianura.

L’appellativo “Arecca”, che oggi indica la collina di Marano e la cultura di ciliegie prodotte in quest’area, “la Della Recca”, deriva dal cognome dopo il passaggio dei proprietari, a Recca. Le testimonianze raccontano che nei secoli scorsi, durante il mese di Giugno, i muli si dirigevano in una spola continua tra le colline di Chiaiano e quelle di Marano, sino ai magazzini dove lavoravano decine di operaie alla sistemazione delle ciliegie nella “varriate”, delle grandi ceste rettangolari, sostituite poi dalle “cerasare”, più piccole e pratiche.

La qualità elevata e prestigiosa della ciliegia napoletana ha consentito l’estendersi di questa coltivazione in molte altre località campane, interessando in particolar modo il territorio casertano. Nella denominazione ciliegia napoletana rientrano oltre alla Della Recca, anche le varietà di Malizia, Lustra, Cornaiola, Francese. Queste ciliegie hanno caratteristiche comuni, come il pregio della qualità, le dimensioni medio-grosse, la polpa succosa e profumata ed una buona resistenza sia alla manipolazione che al trasporto. Il periodo di raccolta, va da metà Giugno a fine Luglio.

La produzione è destinata prevalentemente al consumo fresco ma la ciliegia napoletana si addice anche alla trasformazione industriale, infatti, viene impiegata per preparare sciroppi, succhi, canditi, marmellate, distillati. Guarnisce spesso i prodotti tipici della pasticceria napoletana come gli struffoli o le cassatine, ma viene impiegata anche nella preparazione di crostate e torte.

Una varietà poco nota ma altrettanto gustosa è la cosiddetta “Cerasa do mostro” di Pimonte, ai piedi dei Monti Lattari, così chiamata dai contadini locali per le sue grandi dimensioni. Ha un forma tondeggiante, di colore rosso scuro, una polpa soda e succosa, appartiene alla categoria definita “tardiva”, matura tra la fine di Giugno e la prima metà di Luglio. Insomma le ultime sono le più buone che siano delle colline del capoluogo partenopeo a quelle delle pendici del Monte Somma o ai declivi dei Monti Lattari, così come da maggio a luglio la ciliegia della provincia di Napoli è il frutto per eccellenza.

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