Un importante accordo è stato raggiunto nei giorni scorsi tra 13 aziende che moltiplicano sementi da orto nelle Regioni Puglia e Molise, per regolare gli isolamenti delle colture e garantire la qualità delle produzioni.

L’accordo mira ad introdurre anche in queste Regioni la disciplina da tempo rispettata in altre Regioni come Emilia-Romagna, Marche ed Umbria. Lo comunica Assosementi, l’associazione nazionale delle aziende sementiere.

Un corretto isolamento delle colture da seme è assolutamente necessario in particolare con le specie cosidette “allogame”, quelle cioè fra loro compatibili e pertanto suscettibili di dar luogo a incroci spontanei. L’accordo prevede la comunicazione delle colture all’Associazione e possibilità di realizzarle solo dopo la verifica di un sufficiente isolamento con colture vicine, di altre aziende.

“Abbiamo fortemente voluto questo accordo – sottolinea Roberto Romagnoli, presidente della Sezione orticole di Assosementi – perché le superfici destinate alla moltiplicazione di sementi in Puglia e Molise sono diventate importanti e le aziende vogliono fare ogni sforzo per migliorare gli aspetti qualitativi e fitosanitari delle sementi prodotte.

L’Italia è tra i paesi leader nel mondo per la moltiplicazione di sementi ortive, ma l’elevata professionalità individuale non è più sufficiente: accanto ai contratti di moltiplicazione con gli agricoltori, occorrono anche accordi e strumenti precisi per una corretta gestione del territorio perché attraverso il coinvolgimento di tutti gli operatori possiamo mantenere questa leadership”.

La produzione di sementi da orto in Italia interessa oltre 10mila ettari di superficie, sparsi in diverse regioni, ed origina una produzione annua del valore di oltre 40 milioni di  euro. Buona parte delle moltiplicazioni sono realizzate per clienti esteri e sono destinate all’esportazione.

“Il protocollo sottoscritto rappresenta uno strumento indispensabile per difendere la qualità delle produzioni sementiere orticole. Per il momento è stato adottato volontariamente dalle aziende sementiere aderenti ad Assosementi, ma ci auguriamo – conclude Romagnoli – che possa trovare la giusta attenzione ed essere fatto proprio dalle Amministrazioni locali delle Regioni interessate, rendendolo vincolante per tutte le aziende e dando maggiore forza alle regole stabilite. Le importanti superfici destinate alla moltiplicazione di specie ortive rappresentano un valore economico rilevante la cui tutela passa attraverso l’impegno delle società sementiere, degli agricoltori, organizzazioni professionali ed ente pubblico”.

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