Montefalco, cittadina umbra di 6000 abitanti adagiata a 472 m.s.l.m rispetto alla pianura spoletana sottostante che domina Trevi, Campello sul Clitunno e Spoleto, è caratterizzata da un’intensa attività vitivinicolo – olivicola che di anno in anno incontra sempre più estimatori sia in ambito nazionale che internazionale.
Protagonista indiscusso della viticoltura montefalchese è soprattutto il Sagrantino, vitigno tutto sommato giovane, la prima annata produttiva è del 1979 mentre già nel 1982 ottiene il riconoscimento D.O.C.G (denominazione di origine controllata e garantita) seguito da Rosso e bianco di Montefalco entrambi vini D.O.C (Denominazione di origine controllata) dal 1979 e Passito.
La viticoltura a Montefalco e nel territorio della D.O.C.G ha visto negli ultimi 15 – 20 un’ incremento notevole in fatto di produttori (attualmente se ne contano circa 60 di cui 53 iscritti al Consorzio di tutela dei vini di Montefalco, localizzati anche nei comuni limitrofi di Gualdo Cattaneo, Giano dell’ Umbria e Castel Ritaldi) e di superficie coltivata (650 ettari destinati a vitigni per la produzione di Sagrantino, Bianco e Rosso e Passito).
Sulla scia del costante successo della viticoltura nel territorio numerose sono annualmente le manifestazioni atte alla sua valorizzazione che vedono protagoniste Montefalco con il suo centro storico e le numerose frazioni agricole dove sono dislocate le varie aziende produttrici.
Tra queste dal 23 al 24 febbraio scorsi si è svolta la 1° edizione di Anteprima Montefalco 2011 organizzata dal Consorzio tutela dei vini di Montefalco (vero motore organizzativo delle iniziative vitivinicole cittadine) che ha sede nella piazza principale della città.
L’anteprima è stata l’occasione per presentare alla stampa (numerosi i giornalisti, la maggior parte dei quali stranieri, provenienti da Francia, Spagna, Regno Unito, Svizzera, Austria, Germania, Polonia, nord Europa, Croazia, Stati Uniti) e agli operatori di settore le annate 2011 di Sagrantino nelle versioni secco e passito, Rosso 2012, Rosso Riserva 2011, Bianco oltre ad altri vini I.G.T delle 25 aziende produttrici aderenti alla manifestazione (Adanti, Antonelli San Marco, Caprai, Benedetti & Grigi, Bocale, Colle Ciocco, Colpetrone, Di Filippo, Fratelli Pardi, Fattoria Colleallodole, Fattoria Colsanto, Il Torrione, Le Cimate, Lungarotti, Montioni, Moretti Omero, Perticaia, Romanelli, Scacciadiavoli, Tabarrini, Tenuta Bellafonte, Tenuta Castelbuono, Tenuta Rocca dei Fabbri, Terre della Custodia, Terra dei Trinci) nei banchi di assaggio allestiti presso il complesso di S. Agostino ed in degustazioni guidate ed alla ceca presso il palazzo comunale, con il contributo di 50 sommelier.
In occasioni dell’ anteprima i giornalisti hanno potuto effettuare tour dal 22 al 25 febbraio organizzati in diversi momenti della giornata che hanno dato permesso di visitare le cantine seguite da un light lunch consumato con i proprietari o da piccoli appetizer in abbinamento ai vini.
Tra le aziende vistate da notare Tenuta Rocca dei Fabbri una delle prime, sorta nel 1984 e situata in frazione Fabbri, imperniata tutt’attorno alla storica rocca del XIV° secolo (la sua presenza si ritrova nelle opere dello storico marchigiano del 1500 Cipriano Piccolpasso) che scopre nella sua interezza la valle spoletana e al cui interno è stata realizzata la cantina che tramite un tunnel è collegata ad un’ edificio situato esternamente alle mura dove sono inseriti gli impianti di vinificazione.
L’azienda è affidata alle sorelle Roberta e Simona Vitali che l’hanno ereditata dal padre Pietro e produce Sagrantino, Rosso, Rosso Riserva, Passito, vini I.G.T il Faroaldo (50% Sagrantino, 50 % Cabernet Sauvignon), Sangiovese, Grechetto, Chardonnay, grappa di Sagrantino oltre ad olio extra vergine d’oliva.
Roberta Vitali ci ha condotti attraverso l’azienda partendo dalla sala degustazioni ed ha illustrato i vini prodotti dai 60 ettari di proprietà ricadenti nella D.O.C dei Colli Martani e nella D.O.C.G Montefalco dai quali si ricavano annualmente circa 160000 bottiglie.
La visita è proseguita nella cantina situata esattamente sotto la piazza esterna e dove sono contenute le botti in rovere ed in acciaio ed all’esterno dove si trova la country house Soubretia situata in una villa costruita tra il 1656 ed il 1680 dal Conte Giacomo Valentini.
La visita si è conclusa nella sala degustazione dove è stato possibile degustare Sagrantino 2009, Rosso 2008 – 2011 e passito abbinati a salumi, e formaggi locali.
SABINA e PETER HELBRONIl territorio della D.O.C.G di Montefalco negli ultimi anni ha attratto numerosi investitori “esteri” tra questi Peter Heilbron agronomo milanese di padre tedesco che con la moglie ha deciso di investire nel Sagrantino dando vita alla Tenuta Bellafonte proprietà di 7 ettari coltivati a vigneti (Sagrantino dal 2011, Trebbiano Spoletino dalla prossima annata) dai quali ricava circa 20 mila bottiglie, oltre a 2500 piante di olivo inserita in una zona boscata in località Colle Nottolo nel comune di Bevagna.
Heilbron ci ha condotti alla visita dell’azienda mostrando un volume fotografico dedicato alla costruzione della tenuta ha ricordato la gestazione della cantina stessa i cui lavori sono stati finanziati in larga parte dal piano di sviluppo rurale della Regione Umbria 2007 – 2013, misura 1.2.1 che ha permesso di realizzare cantina, rimessa agricola e acquistare le relative attrezzature.
La cantina si caratterizza anche per un basso impatto visivo ed ambientale, disponendo di una serra dotata di pannelli fotovoltaici che producono 80 Kw e di una caldaia a biomassa alimentata dai residui prodotti dalle potature di vigneti ed oliveti.
Heilbron ha così sintetizzato la scelta di orientarsi sul Sagrantino “vitigno molto interessante e dal forte potenziale, muscolare, che riesce bene a sfruttare le differenti caratteristiche dei suoli” oltre al fatto di evitare bland come nel caso del Montefalco Rosso ma di specializzarsi in vini in purezza quale appunto il Sagrantino. E’ stato possibile degustare Sagrantino 2011 e Trebbiano Spoletino.

Tra i vini presentati dalle diverse cantine spicca il Trebbiano Spoletino che ben si distingue da tutti gli altri Trebbiani (Toscano, abruzzese, ecc), che deriva il nome dalle città di Trevi (Trebi) e Spoleto, oggetto di una importante riscoperta da parte di numerose aziende e che si caratterizza per il colore giallo paglierino, profumo gradevole, delicato con sentori di erbe aromatiche.
Il Trebbiano Spoletino è stato anche oggetto di una degustazione di confronto che ha visto protagoniste le produzioni dell’azienda dei Fratelli Pardi situata a ridosso delle mura della città e l’azienda biologica Di Filippo, situata nel comune di Cannara (l’unica iscritta al Consorzio situata in questo comune).
Numerosi gli eventi collaterali della manifestazione tra questi “Sagrantino nel piatto”, gara culinaria nata per esaltare piatti a base di Sagrantino svoltosi presso il teatro cittadino.
La competizione è stata vinta nelle due categorie premiate, “primi e secondi piatti” dallo chef Filippo Artioli della trattoria Oscar di Bevagna che ha preparato cappelletti di anguilla affumicata in zuppa di Montefalco Sagrantino 2011 all’aglio tostato, per la categoria “antipasti e dessert dalla chef Marianna Francisci del ristorante Apollinare di Spoleto con cheesecake al Montefalco Sagrantino con frutti rossi al pepe di Sichuan e crumble speziato.
RICCARDO COTARELLATeatro S. Filippo Neri che è stata anche la location dove si è discusso dell’annata 2014 con il Direttore del Consorzio Amilcare Pambuffetti, la Dott.ssa Donatella Tesei Sindaco di Montefalco, l’enologo orvietano e Presidente del comitato scientifico del padiglione vino ad EXPO Riccardo Cotarella.

Il Presidente Pambuffetti ha snocciolato alcuni dati “la superficie iscritta alla D.O.C.G dal 2000 è aumentata moltissimo si è infatti passati da 122 a 650 ettari con una produzione di bottiglie passate da 66000 ad oltre 1,5 milioni per un giro d’affari stimato attorno ai 10000000 di euro, le vendite hanno visto un incremento del 68 % rispetto al 2013 con 5 milioni di bottiglie vendute corrispondente al valore più alto mai raggiunto dalla denominazione Montefalco, il Sagrantino costituisce il 6, 3 % dell’intera produzione di vino umbro, il Montefalco D.O.C il 10%, l’export ha raggiunto un valore pari al 45 % e raggiunge Stati Uniti, Germania, Belgio, Danimarca, Svizzera, Francia”.
A tutto ciò va aggiunto il fatto che di tali numeri hanno beneficiato l’occupazione ( + 3%), le attività produttive (+ 36%) e le presenze turistiche (+ 17%).
Sono state ricordate le attività portate avanti dal Consorzio nel corso del 2014, che hanno riguardato la promozione all’estero e nello specifico negli Stati Uniti che ormai prosegue da tre anni, la partnership con la Camera di Commercio del Canada, sono stati organizzati corsi di cinese e tedesco sempre in un’ottica di sviluppo del commercio estero, molti importatori in particolar modo tedeschi sono stati ospiti a Montefalco.
Altre attività hanno interessato comunicazione del prodotto, si ritiene siano stati scritti articoli tali da raggiungere una popolazione stimata di circa 450 milioni di potenziali lettori, il Consorzio si avvale di un proprio ufficio stampa che ha permesso di coprire le numerose manifestazioni alle quali ha preso parte (dal Vinitaly, a Merano, Dusseldorf, Bordeaux, ecc).
Cotarella ha speso parole sullo stretto legame tra Sagrantino e Montefalco “la città rappresenta il suo vino e il suo vino rappresenta la sua città, questo perché il Sagrantino è un vino irriproducibile in qualunque altra parte del mondo tanto da farlo avvicinare molto ad alcuni vini francesi, lo stesso non vale per i vini francesi mentre il Sagrantino alle latitudini francesi non raggiungerà mai le performance che riesce a raggiungere a Montefalco. Un plauso a questa iniziativa, era ora non possiamo lasciarla ai toscani, anzi andrebbe esportata ad altri territori vitivinicoli regionali”.

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Complesso di Sant’Agostino – Montefalco

E’ grazie alla preparazione tecnica degli enologi del territorio che hanno garantito una corretta gestione agronomica di un’ annata tecnicamente impegnativa come quella del 2014, nonostante l’andamento meteorologico sfavorevole la quantità e la qualità delle uve alla raccolta è stata molto soddisfacente soprattutto grazie alla maturazione più tardiva che porterà vini con buon equilibrio“, conclude Cotarella.

Sono stati anche presentati i risultati della ricerca sulla caratterizzazione dei tannini nel Sagrantino e non solo da parte di Fulvio Mattivi della Fondazione Edmund Mach, Centro Ricerca ed Innovazione Dipartimento Qualità Alimentare e Nutrizione di S. Michele all’Adige, (Trento).
Lo studio è stato curato a partire dal 2008 insieme al gruppo di lavoro della fondazione Mach composta da Daniele Perenzoni e Panagiotis Arapitsas e promossa dal Consorzio di Tutela dei Vini di Montefalco.
Mattivi ha ricordavo che il contenuto in polifenoli totali facilmente estraibili del Sagrantino è di gran lunga superiore ai vitigni autoctoni e a quelli di confronto quali Syrah, Cabernet, Merlot, Pinot Nero quest’ultimi costituiti principlamente da tannini, ecc, mentre per quanto riguarda gli antociani il contenuto è medio.
Più di 3/4 del tannino nel caso del Sagrantino è contenuto nella buccia e quindi considerato di qualità più elevata, di più facile armonizzazione nel vino, mentre in altri vitigni quali Aglianico o Pinot nero è presente nei vinaccioli e quindi estratto solo alla fine della fermentazione alcolica, tutti i vitigni dall’elevata percentuale di tannini nei vinaccioli permettono all’enologo di estrarne di più di meno o addirittura niente.
In collaborazione con il Consorzio sono state effettuate vinificazioni di uve raccolte da sette appezzamenti che rappresentassero l’intero comprensorio di Montefalco e sono state vinificate presso la Fondazione Mach.
Sono stati campionati 36 vini Sagrantino di diverse annate (2004 – 2005 – 2006) dei quali è stato effettuato il saggio di tannini totali e sono stati comparati con dei vini campioni (Cabernet Sauvignon, Nebbiolo, Pinot Nero, Sangiovese, Tannat uruguaiano) considerati molto vicini al Sagrantino. per quel che riguarda il quantitativo in tannini.
La conclusione generale di questo studio è che dal punto di vista del contenuto in polifenoli, ed in particolare in tannini, il Sagrantino ‘inizia’ dove gli altri vini ‘finiscono’. Risulta distinguibile sia per la quantità e quindi per la composizione del proprio tannino, a livello internazionale. Un aspetto tanto singolare, è reso possibile dal peculiare tannino varietale e dal disciplinare di produzione che rendono questo vino unico dal punto di vista compositivo e riconoscibile tra tutti dal punto di vista analitico”.
L’etichetta celebrativa dell’annata 2011 del Sagrantino presentata dal fumettista umbro Suadario Brando con l’opera “winephone” è stata premiata dal Sindaco Tesei e dal Direttore del Consorzio Pambuffetti.
Do l’appuntamento a Montefalco per altre iniziative intorno al Sagrantino e non solo e ha senso concludere con le parole di Pambuffetti che ha tracciato le linee da seguire per il prossimo futuro.

“I prossimi anni saranno molto più importanti, molto più duri perché dovremo individuare strategie più ampie rispetto alla semplice riorganizzazione del Consorzio, oggi siamo contenti per un clima che sembra essere più ottimistico e favorevole, speriamo che EXPO 2015 ci dia una mano, stiamo presentando il nuovo disciplinare di produzione, nel futuro i produttori dovranno dare valore al proprio vino, alla bottiglia cercando di valorizzare tutti gli aspetti qualitativi non solo del prodotto finale ma dell’intera filiera.

Domenico Aloia

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