BASTIA UMBRA (PG). E’ ormai in fase di avanzata organizzazione la 44^ edizione di Agriumbria, una Mostra Mercato nazionale dell’agricoltura, zootecnia ed alimentazione. Sarà ancora una volta un’eccellente occasione per ricercare certezze, parlare di prospettive, porre all’attenzione le problematiche proprie di un sistema che chiede innovazione, nuovi investimenti, progetti per le nuove generazioni, sicurezza economica.

In un’area espositiva di oltre 30.000 mq la vasta diversificazione merceologica dei settori espositivi rappresenterà per il comparto agroalimentare un’opportunità per mettere a confronto soluzioni tecnologiche idonee ad ottimizzare i processi di filiera della zootecnia, della mangimistica, dell’enologia, dell’elaiotecnica e dell’ortofrutta.

Un panorama espositivo intersettoriale che consentirà di valutare il livello tecnologico che intercorre fra automazione delle fasi di lavorazione, di trasformazione e di conservazione dei prodotti agricoli e la logistica del trasporto e della commercializzazione dei prodotti alimentari.

Lazzaro Bogliari, Presidente di Agriumbria 2012 precisa, fra l’altro, che “la formula fieristica di Agriumbria rimane quella della “mostra-mercato” radicatisi nel tempo e risponde alle aspettative degli operatori economici sempre più coinvolti alla ricerca di quei modelli di gestione delle aziende agricole e delle filiere agro-alimentari i cui requisiti economici ed operativi permettono di affrontare la competitività della internazionalizzazione dei mercati”.

Come per le passate edizioni non è azzardato presumere che saranno migliaia i visitatori, provenienti da ogni parte d’Italia ed anche dall’estero, i quali – fra l’altro – avranno anche la possibilità di apprezzare l’ospitalità, la storia ed i patrimoni artistici dell’Umbria, una regione dove c’è sempre un rapporto speciale fra la terra e gli uomini che su di essa vivono e dove viaggiare è più che mai una scoperta di cose minime ed affascinanti.

Insomma Agriumbria si conferma come la forza di una umanità che considera l’economia al servizio dell’uomo e non l’uomo al servizio dell’economia, favorendo la vitalità dei rapporti fra gli operatori costituendo, nel contempo, una spinta per muoversi, visitare e conoscere quello che, anticamente, stimolava mercanti, viaggiatori e pellegrini e che oggi si chiamano semplicemente turisti.

Rispondi

Please enter your comment!
Please enter your name here