ERCOLANO (NA). C’è sempre più il rischio di autoreferenzialità ad ogni – ennesima – manifestazione dedicata al mondo del vino. Ce ne sono tante, sempre di più! Eppure non può non essere considerato un fattore positivo il fatto che se ne parli…certo il come lo si fa non è un fattore secondario. Eppure se consideriamo nello specifico “Parlano i vignaioli…”, kermesse svoltasi ad Ercolano, il 29 ed il 30 novembre scorso, ci troviamo già di fronte a qualche novità.

E’ il primo evento al Sud dedicato ai vini naturali e artigianali, organizzato da Cantina Giardino e Pino Savoia. Il programma è stato ricco per laboratori dedicati a vere e proprie “chicche” enologiche – alcune della quali mai presentate prima – provenienti da tutte le zone d’Italia. Particolarmente significativo è stato il laboratorio di apertura dedicato ai vini dell’azienda siciliana Centopassi, prodotti con le uve provenienti dai terreni confiscati alla mafia. Il nome dell’azienda è un palese omaggio alla memoria di Peppino Impastato, morto per essersi schierato apertamente contro Cosa Nostra. Degni di nota senza dubbio anche la degustazione dedicata ai bianchi macerati e quella ai vini “rari”.

A condurre gli appassionati del vino in questo viaggio enologico dal nord al sud dell’Italia sono stati: Antonio Del Franco, presidente dell’Associazione Italiana Sommelier Campania, Nicoletta Gargiulo, Migliore Sommelier d’Italia nel 2007, i giornalisti Giampaolo Gravina de l’Espresso, Luciano Pignataro de Il Mattino, Paolo De Cristofaro del Gambero Rosso, nonché esperti del settore come Giovanni Ascione, Fabio Cimmino, Raffaele Del Franco, Ugo Baldassarre, Pino Savoia e Michela Guadagno.

I numeri diffusi dall’organizzazione parlano di circa 600 visitatori in due giorni e di 290 persone che hanno preso parte ai laboratori-degustazione. Certo resta l’importanza di una nuova coscienza di vignaioli, che va già soltanto per questo osservata e raccontata. Durante la tavola rotonda del lunedì mattina, i viticoltori presenti hanno ragionato su diverse ipotesi operative. Tra quelle che hanno riscosso maggior successo, l­’idea di una campagna “provocatoria” per richiedere alle istituzioni che siano i produttori convenzionali e industriali a dover dichiarare in etichetta alterazioni, aggiunte e modifiche del naturale equilibrio delle uve e dei mosti. “Sono arrivate in questo territorio persone che avevano la curiosità necessaria per sentire e assaggiare e parlare di questi vini, noi volevamo questo!

Ci rendiamo bene conto, come aziende che lavorano nel mondo del vino naturale e artigianale, che dobbiamo comunicare singolarmente alle persone il nostro modo di lavorare. Non abbiamo bisogno di pubblicità, di guide, di voti, abbiamo bisogno di comunicare. E pensiamo che la cosa abbia funzionato bene, è stato rotto il ghiaccio in questo territorio! Ora cominceremo già a lavorare per la seconda edizione di novembre 2010”, conclude Daniela De Gruttola di Cantina Giardino.

 

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