La necessità è madre dell’invenzione recitava Platone nel IV sec. a.C. e oggi questa citazione è ancora più attuale. In un tempo di crisi, bisogna inventarsi. Dall’agritata all’agriscultore, dal muratore ecologico all’erborista 2.0, dal tutor dell’orto in città al tintore naturale di tessuti anallergici, dall’affinatore di formaggi fino a chi ha recuperato la canapa in tutte le sue molteplici possibilità di impiego, sono queste alcune delle nuove figure professionali che, in una drammatica situazione di crisi e disoccupazione record, sono nate, si sono affermate e sono state presentate all’Assemblea elettiva dei Giovani Coldiretti.
E’ accaduto nell’ambito dell’ Open Space su “Il lavoro possibile nel tempo della crisi” che ha evidenziato il grande spazio alla creatività che offre il settore agricolo dove nel 2014 ben il 46 per cento dei giovani andrebbe a lavorare se avesse la disponibilità di un terreno secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’.
Un po’ un ritorno alle origini, ma “rivisitate” e “rinnovate”. Dall’agriturismo alle fattorie didattiche, dalla vendita diretta dei prodotti tipici e del vino alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell’uva in vino, delle olive in olio, ma anche pane, birra, salumi, gelati e addirittura cosmetici.
“I giovani incarnano le potenzialità e la forza del nostro territorio – ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo -: un tessuto produttivo ricco, capillare, che coinvolge milioni di uomini e che per le sue caratteristiche rende l’Italia competitiva anche all’interno dei processi di mondializzazione dell’economia e delle idee”.
C’è chi, come Sara Beccaria di Montelupo Albese in Piemonte, ha deciso di diventare un’agritata ed accogliere nella sua azienda bambini dai 3 mesi ai 3 anni, seguendo un progetto pedagogico specifico che porta alla riscoperta della natura, della stagionalità e delle eccellenze dell’agricoltura italiana.
Mirko Raguso di Gravina in Puglia, invece, ha deciso di diventare un muratore ecologico sperimentando con successo la prima mattonella di paglia. Partendo dal riutilizzo di scarti dell’agricoltura, Mirko realizza un prodotto tecnologico e innovativo costituito da un sistema di coibentazione di ridotte dimensioni, che riescono a garantire le più elevate prestazioni energetiche previste dalle vigenti norme di legge.
E ancora Luca Romiti di Pistoia è diventato un agriscultore attraverso l’arte topiaria. Luca è un vero e proprio artista capace di trasformare la natura in scultura con la consapevolezza che tutto può essere riprodotto con estro dal genio e dalla natura.
Daniela Carofiglio di Casamassima in provincia di Bari, invece ha scelto di diventare un tintore naturale di tessuti anallergici, utilizzando al meglio i prodotti della sua azienda agricola: ortaggi, frutta e piante tintorie.
Federica Ioanna (*in foto) di Biccari in provincia di Foggia ha deciso di abbandonare il suo lavoro da veterinario per diventare affinatrice di formaggi trasformandosi in un abile mastro casaro che concia il formaggio con spezie, aromi e gustosissime miscele per farlo diventare unico e straordinario.
Fabio Bizzarri in Toscana ha scelto invece di diventare un vero e proprio tutor dell’orto, collaudando con grande successo il suo primo kit, un po’ gioco, un po’ passatempo, che risulta davvero strepitoso per realizzare in poco spazio un piccolo orto fuori suolo adattabile a tutte le situazioni abitative, a casa come a scuola, anche in assenza di un giardino.
Salvatore Satanassi a Quarto di Sarsina in provincia di Forlì-Cesena, invece, è un bravissimo agrierborista. La sua azienda nasce nel 1992 per realizzare l’idea di coltivare, raccogliere e trasformare piante medicinali per il benessere, la salute e la bellezza lavorando in armonia con le leggi della natura.
E ancora Daniele Mandarello nel Lazio ha finalmente realizzato il proprio sogno rispolverando un antico mestiere che oggi sta ritornando prepotentemente di moda, quello del potatore. Un lavoro estremamente importante perchè il compito del potatore, infatti è quello di intervenire con particolari tagli sulla pianta per poter garantire le migliori condizioni per lo sviluppo vegetativo e la produzione.
E infine Pasquale Polosa in Basilicata ha deciso di intraprendere una nuova strada e di coltivare canapa a fini alimentari. Dalla spremitura a freddo del seme ricava olio e farina, dalla trasformazione della farina diversi prodotti, dai biscotti al pane, dalla pasta al cioccolato e altro ancora. Le proprietà benefiche e i benefici per la salute dell’uomo derivanti dalla canapa sono state riconosciute dal Ministero della Salute, dall’OMS e da numerose ricerche che hanno dimostrato l’efficacia dell’impiego dell’olio di semi di canapa in funzione preventiva per la salute.
Si tratta solo di alcuni esempi dei nuovi lavori anticrisi che ridanno coraggio ed entusiasmo a tanti giovani che hanno il desiderio di non arrendersi, di farcela e tanta voglia di trasformare le loro passioni in vere attività imprenditoriali.
Tiziana Di Muro